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  CUS
sostenibile
 si raddoppiato, passando da 48 di fine 2016 (un PUMS approvato a Pordenone, 7 adottati – ad Agrigen- to, Arezzo, Gela, Milano, Molfetta, Sciacca, Torino e 40 in redazione) a un totale di 85 a dicembre 2017 (i dettagli e l’aggiornamento sono di- sponibili all’indirizzo www.osserva- toriopums.it).
Possiamo senza ombra di dubbio affermare che è dunque aperta uf- ficialmente la stagione dei PUMS, in cui un numero sempre maggiore di comuni italiani sarà impegnato nei prossimi anni a redigere e aggior- nare il proprio piano, ma anche a cogliere l’opportunità di confronto con altre realtà, esperienze e buo- ne pratiche. Lo testimonia la grande partecipazione, di oltre 300 persone tra cui 70 rappresentanti di enti e amministrazioni locali, che si è re- gistrata alla Prima Conferenza Na- zionale sui PUMS tenutasi a Bari il 18 e il 19 maggio scorsi. Durante i lavori, nove comuni italiani hanno condiviso la propria esperienza e diciassette aziende si sono confron- tate portando la loro testimonian- za di eccellenza nell’ambito dei sei workshop tematici in cui è stato ar- ticolato l’evento: mobilità ciclistica e intermodalità, sharing mobility, mo- bility management, azioni e tecnolo- gie per la mobilità a basso impatto ambientale, tecnologie dell’Informa- zione e della comunicazione per la mobilità, logistica urbana. L’appuntamento inaugurato a Bari avrà cadenza annuale e sarà non solo l’occasione per confrontarsi sul- lo stato di avanzamento dei PUMS in Italia, ma anche un momento di dif- fusione dei risultati, delle buone pra- tiche e delle nuove tecniche di piani- ficazione. La seconda edizione sarà organizzata da Euromobility in colla- borazione con il Comune di Bologna, la Città metropolitana di Bologna e SRM-Reti e Mobilità Srl e si terrà il 24 e il 25 maggio nella città delle due torri. Si articolerà in due giornate di lavoro e per questa seconda edizio- ne, oltre a una forte rappresentatività istituzionale e di addetti ai lavori, la conferenza prevede un ampio spa- zio espositivo aperto anche ai citta- dini, in cui produttori di beni e servizi potranno dimostrare il valore delle eccellenze nostrane attraverso la presentazione di progetti, prodotti e soluzioni per la mobilità sostenibile.
 FO
  Sistema urbano
 Marittimo, Sciacca), sebbene nelle principali 50 città - i capoluoghi di Regione e delle Province autonome e i Comuni capoluogo di Provincia con oltre 100.000 abitanti - sono so- lamente sette i PUMS adottati e due quelli approvati, oltre ai sedici in fase di redazione.
Nei prossimi mesi i numeri sono de- stinati sicuramente ad aumentare perché, se fino a qualche settimana fa dotarsi di un PUMS era una scelta su base volontaria, il 5 ottobre 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.233 del 05-10-2017) il decreto 4 agosto 2017 del Ministero delle Infrastruttu- re e dei Trasporti con le “Linee guida per i piani urbani di mobilità sosteni- bile“, emanato ai sensi dell’articolo 3 comma 7 del decreto legislativo n. 257 del 16 dicembre 2016. Con il poc’anzi citato decreto del 4 agosto 2017 il legislatore intende “...favorire l’applicazione omogenea e coordi- nata di linee guida per la redazione di Piani urbani di mobilità sostenibile ... su tutto il territorio nazionale” fis- sandone nell’allegato 1 la procedura uniforme per la redazione e appro- vazione.
Secondo l’Art. 3 del decreto le cit- tà metropolitane, gli enti di area vasta, i comuni e le associazioni di comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti, predispongono e adottano nuovi PUMS, da redi- gere secondo le linee guida entro ventiquattro mesi dall’entrata in vi- gore del decreto. Il decreto all’Art. 4 fissa anche i criteri per l’aggior- namento e il monitoraggio, fissando
per i PUMS un orizzonte temporale decennale, un aggiornamento con cadenza almeno quinquennale e un monitoraggio biennale da effettuare tenendo conto degli indicatori che lo stesso decreto individua all’alle- gato 2. Quest’ultimo indica, infatti, oltre alle strategie di riferimento, gli obiettivi da perseguire e le azioni che contribuiscono all’attuazione concreta delle strategie, anche gli indicatori da utilizzare per la verifica del raggiungimento degli obiettivi dei PUMS, distinti tra obiettivi specifici e macro-obiettivi che afferiscono, que- sti ultimi, a quattro aree di interesse: efficacia ed efficienza del sistema di mobilità, sostenibilità energetica e ambientale, sicurezza della mobili- tà e sostenibilità socio-economica. Nonostante l’indicazione del MIT sia chiara nella roadmap da seguire per le amministrazioni locali, ovvero che i comuni predispongano e adottino entro i 24 mesi i nuovi PUMS secon- do le linee guida nazionali, stante la natura del decreto non sussiste al- cun obbligo sanzionatorio. Tuttavia, le città che non dovessero redigere il PUMS o dovessero redigerlo senza seguire le linee guida nazionali po- trebbero non aver accesso a futuri finanziamenti in cui il PUMS venga inserito come requisito vincolante o criterio premiante di valutazione. L’attenzione e l’impegno delle ammi- nistrazioni per i PUMS è iniziato ben prima del decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Secon- do i dati dell’Osservatorio PUMS, nell’ultimo anno il numero delle città impegnate nei PUMS è infatti qua-
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gestione energia FOCUS Sistema urbano sostenibile























































































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