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Premessa
Da alcuni anni il mix di produzio- ne di energia elettrica in Italia sta cambiando molto rapidamente con una maggiore diffusione sia della generazione distribuita (im- pianti di piccola e media taglia connessi alle reti di distribuzione, per lo più alimentati da fonti rinno- vabili o cogenerativi) che delle fonti rinnovabili non programmabili (in particolare eolico e solare) di qual- siasi taglia.
Più in dettaglio, l’incidenza in Italia delle fonti rinnovabili, intesa come potenza efficiente lorda installata, è aumentata dal 24% riscontrato nell’anno 2004 (corrispondente a circa 20 GW) al 40% nell’anno 2014 (circa 50 GW); la corrispondente produzione lorda di energia elettri- ca da fonti rinnovabili è aumentata dal 18% dell’anno 2004 (ovvero cir- ca 55 TWh) al 43% dell’anno 2014 (ovvero circa 120 TWh).
Buona parte dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili è at- tribuibile a impianti di generazione distribuita: con riferimento all’anno 2013, la produzione lorda da fonti rinnovabili in generazione distribui- ta è stata infatti pari a circa 48 TWh (di cui 24,5 TWh da impianti eolici e fotovoltaici). In termini di potenza efficiente lorda, gli impianti alimen- tati da fonti rinnovabili in genera- zione distribuita contribuiscono per circa 25,8 GW (di cui 19,9 GW da impianti eolici e fotovoltaici)2.
In questo contesto in mutazione per effetto del crescente e rilevante sviluppo delle fonti rinnovabili non programmabili e della generazio- ne distribuita, costituisce obiettivo dell’Autorità sfruttare al meglio le potenzialità di tali tecnologie (non ancora utilizzate in modo ottimale), permettendone lo sviluppo ulteriore e garantendo la sicurezza del si- stema elettrico. Tale obiettivo può essere raggiunto operando con- testualmente su due fronti: da un lato vi è l’esigenza di promuovere lo sviluppo delle infrastrutture di rete e dall’altro l’esigenza di innovare le modalità di gestione delle reti e degli impianti (ovvero il dispaccia- mento). A tal fine i sistemi di accu- mulo (di qualunque tipo essi siano) potrebbero dare un contributo im- portante.
L’integrazione dei sistemi di accumulo diffusi di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale. Aspetti regolatori
I sistemi di accumulo
nel sistema elettrico italiano
I sistemi di accumulo possono es- sere utilizzati per erogare servizi di rete, al fine di contenere gli sbilan- ciamenti (soprattutto se combinati con impianti di produzione da fon- ti rinnovabili non programmabili), di contenere i picchi dei prelievi di energia elettrica oppure di massi- mizzare l’autoconsumo di energia elettrica prodotta presso le unità di consumo, sfruttando così gli eso- neri tariffari attualmente previsti per l’autoconsumo (come il mancato pagamento, nel caso dei SEU e dei SEESEU, dei corrispettivi tarif- fari relativi al servizio di trasporto e il pagamento in misura ridotta degli oneri generali di sistema).
Inoltre i sistemi di accumulo potreb- bero contribuire a regolare la pro- duzione spostandola nel tempo su richiesta (time shifting) e, allo stesso tempo, appiattire il profilo della pro- duzione da impianti fotovoltaici ed eolici. In questo modo riducono le rampe di carico, migliorano la pre- vedibilità delle immissioni di energia elettrica e diminuiscono la probabi- lità di interventi in emergenza (quali
il distacco delle fonti rinnovabili non programmabili per eccesso di pro- duzione). I sistemi di accumulo pos- sono quindi contribuire alla riduzio- ne o al minor incremento dei costi di dispacciamento dovuti agli impianti di produzione da fonti rinnovabili non programmabili.
Sulla base della normativa e della regolazione vigenti in Italia, i sistemi di accumulo possono essere instal- lati dai gestori di rete (Terna e impre- se distributrici), dai clienti finali e dai produttori.
Per quanto riguarda l’installazione da parte di Terna, l’Autorità ha de- finito un trattamento economico in- centivante pari all’aumento del 2% della remunerazione del capitale in- vestito per 12 anni e ha successiva- mente selezionato 8 progetti pilota finalizzati a sperimentare le tecnolo- gie di accumuli di elevata capacità: 2 in sistemi di accumulo “power driven” per un totale di 16 MW, e 6 in sistemi di accumulo “energy dri- ven”, per un totale di 35 MW.
Per quanto riguarda l’installazione da parte delle imprese distributrici, non è stato definito un trattamento incentivante dedicato e i sistemi di
Alessandro Arena Gervasio Ciaccia Marco De Min Andrea Galliani
Autorità per l’energia elettrica il gas e
il sistema idrico, Direzione Mercati1
FOCUS Accumuli elettrici
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Accumuli elettrici


































































































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