Page 31 - Gestione Energia
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presentati da soggetti privati. Le richieste accolte sono state 7.613, di cui 130, ossia il 2%, presentate da P.A.; a fronte di una bassa per- centuale di proposte si rileva tut- tavia una richiesta più consistente in termini di incentivi da parte della P.A. stessa, con un 16% sul tota- le; in termini assoluti tale 16% vale circa 3,7 milioni di euro sull’intero periodo di percepimento e 0,74 milioni all’anno. 89 richieste risul- tano presentate direttamente da Comuni, per circa 3 milioni di euro di incentivo richiesto lungo l’intero periodo di riconoscimento.
Con riferimento al numero di pro- poste presentate si osserva finora una bassa partecipazione degli interventi di isolamento termico e di sostituzione delle chiusure tra- sparenti, con un peso complessi- vo inferiore all’1% sul totale (rispet- tivamente 0,5% e 0,4%), dunque circa 70 proposte. In termini di incentivi il dato è leggermente più interessante, in quanto assomma percentualmente a quasi l’11% del totale (7,7 % involucro e 3,2% chiusure trasparenti), per un totale di circa 2,5 milioni di euro lungo l’intero periodo di riconoscimento.
Considerazioni sulle barriere all’accesso
Tali risultati, confrontati con le pre- visioni di spesa a carico delle tarif- fe di circa 900 milioni/anno, sono stati evidentemente molto inferiori alle aspettative. Per tentare di for- nire una spiegazione, si ritiene che vada in primo luogo considerato che il conto termico è un mecca- nismo giovane, in quanto è effet- tivamente partito nell’estate 2013 a seguito dell’apertura del portale informatico del GSE, e dunque è fisiologico un tempo di asse- stamento. Ciò premesso, il peso maggiore si ritiene vada attribuito alla mancata conoscenza dello schema da parte tanto della P.A. che dei privati; non è facilmente altrimenti spiegabile il perché non venga adottato per quegli interven- ti della P.A. che non sono coperti
da certificati bianchi o per i quali i certificati bianchi hanno un impat- to economico trascurabile, stante nella gran maggioranza dei casi l’impossibilità per la P.A. stessa di accedere alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica. Per i privati, sebbene il meccanismo delle detrazioni fiscali al 65% (o, dove applicabile, quello delle de- trazioni al 50%) risulti un intervento fortemente appetibile in termini di impatto dell’incentivo (o meglio del risparmio sulle imposte), andrebbe almeno considerato nei casi in cui non si abbia una previsione di IR- PEF o IRES sufficientemente alte da poter detrarre la quota annuale, e per interventi di piccole o medie dimensioni dove il conto termico viene erogato anche in due anni (addirittura un anno per somme fino a 600 euro). In ogni caso, il conto termico viene erogato al massimo in cinque anni, mentre le detrazioni fiscali sempre su un arco temporale di dieci anni, per cui un confronto corretto andreb- be sempre effettuato attualizzando gli importi, siano essi di incentivo o di minori esborsi.
Un’altra barriera, particolarmen- te forte per la P.A., è costituita dall’accesso al credito per finan- ziare gli interventi di efficienta- mento. Tale misura potrebbe es- sere mitigata dalla pubblicazione di un elenco volontario di ESCO disponibili a finanziare interven- ti sulla P.A., sebbene si rilevi per una ESCO una intrinseca maggior difficoltà di approccio nella P.A. rispetto al settore industriale, do- vuta ai bassi fattori di carico che allungano i tempi di ritorno e, in al- cuni casi, alle notevoli dilazioni nei pagamenti dovute alle difficoltà di spesa della P.A. stessa.
Per promuovere la conoscenza del meccanismo, e per fornire una formazione di base ai potenziali fruitori, la FIRE ha da inizio 2013 ritenuto opportuno provvedere ad una sensibile disseminazione del meccanismo, sia nella convegnisti- ca dedicata ai meccanismi incen-
tivanti sia, in particolare, inserendo nei propri corsi e seminari un mo- dulo dedicato agli aspetti principali del conto termico, alle modalità di accesso allo stesso, ad esempi di calcolo e individuazione delle op- portunità dello stesso se compa- rato con le altre forme incentivanti. Il numero di professionisti, ope- ratori, ESCO ed energy manager partecipanti ai corsi di formazione FIRE o in collaborazione con FIRE (esclusi dunque i convegni gene- ralisti) in cui è stato trattato il conto termico è superiore a 1.000 unità.
Le evoluzioni future
Sulla base dei risultati finora ot- tenuti, per promuovere maggior- mente l’adesione al meccanismo, il legislatore ha ritenuto opportu- no prevedere delle modifiche allo schema. Due provvedimenti re- centi si sono infatti occupati, tra le altre cose, del conto termico: il D.Lgs. 102/14 e la Legge 164/14. Il D.Lgs. 102/14 principalmente ha concesso alla P.A. la possibilità di optare per l’erogazione dell’in- centivo attraverso un acconto e successivi pagamenti per stato di avanzamento lavori, ha introdotto un tetto massimo del sessantacin- que percento delle spese sostenu- te, ha riformulato la definizione dei soggetti privati che accedono ai benefici per le rinnovabili termiche e ha equiparato, ai fini del provve- dimento, i contratti di rendimento energetico alle specifiche previste dall’allegato 8 del decreto stesso. Le maggiori novità si attendono tuttavia dall’attuazione della Legge 164/14, che ha previsto l’emana- zione di un nuovo Decreto di sem- plificazione e potenziamento del conto termico, promuovendo un maggior impiego di modulistica te- lematica e consentendo l’accesso a soggetti di edilizia popolare e a cooperative di abitanti l’accesso agli incentivi previsti per la P.A. Tale Decreto si auspica venga emana- to a breve, stante la previsione di produrlo entro la fine dello scorso dicembre 2014.
FOCUS Coibentazione ed infissi 1/2014 29
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