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FOCLe grandi aziende energivoreLa Legge Europea 2017 (Di- sposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’ap- partenenza dell’Italia all’Unione Eu- ropea), approvata alla Camera dei Deputati, prevede che almeno la metà dei risparmi derivanti dall’e- saurimento degli incentivi alle rinno- vabili dovrà essere destinato a una riduzione della stessa A3 di chi, con la bolletta,  nanzierà gli sgravi agli energivori, estendendola, rispetto alla prima versione, anche alle pic- cole e medie imprese.Tale provvedimento rappresenta un ulteriore premio alle aziende che inquinano di più, a scapito peraltro del settore rinnovabili che ha dimo- strato in questi anni di aver intrapre- so un percorso virtuoso sin da su- bito, riducendo progressivamente i propri costi. Proprio con i risparmi agli incentivi alle rinnovabili infatti si premieranno gli energivori.Il Coordinamento FREE, ritiene che sarebbe opportuno invece destina- re i risparmi derivanti dalla riduzione dei fabbisogni della componente A3, al sostegno di politiche di de- carbonizzazione, sostenendo chi si impegna a contrastare il cambia- mento climatico e non favorendo chi contribuisce a provocarlo, come gli energivori.Invece di riformare un meccanismo tariffario, che da troppo tempo pe- nalizza le piccole e medie imprese, favorendo le grandi imprese, si risol- vono in piccola parte i loro problemi. Tale premio agli energivori, elude la possibilità,  nora ribadita da tutte le istituzioni interessate e dalla stessa proposta di Strategia Energetica Nazionale, di riutilizzare le risorse liberate per favorire la promozione di quelle rinnovabili che non hanno ancora raggiunto la competitività. Entrando nel dettaglio, sulla base dei dati del GSE (Rapporto attivi- tà 2016), il fabbisogno economico afferente la componente A3 risulta al 2016 pari a 14,4 miliardi di euro, con una previsione di riduzione nel triennio 2018-2020, rispettivamen- te di 2,4, 2,6 e 2,7 miliardi di euro. Tale scenario evolutivo considera un onere di incentivazione che si ridu- ce progressivamente per via della scadenza dell’incentivazione degli impianti in esercizio, effetto pre- ponderante rispetto al progressivo ingresso di impianti a progetto exEnergivori: il pareredel coordinamento FREESimone Togni Coordinamento FREEDM 6/07/2012 e DM 23/06/2017. Di fatto si libereranno risorse che potrebbero essere utilmente reim- piegate ad altri  ni, nell’interesse del Paese.Il comma 1, nella versione derivan- te dalla prima lettura alla Camera, destina almeno il 50% di tali risorse alla riduzione delle tariffe elettriche degli utenti che sostengono gli oneri connessi all’attuazione delle previ- ste misure di sostegno alle imprese energivore, cui ai commi 2, 3, 4, 5, 6 e 7. Si tratta di un importante so- stegno ai consumi domestici e alla competitività della piccole e medie imprese, messe a dura prova dalla crisi economica degli ultimi anni. In sostanza tali soggetti, nel caso di quota pari al 50%, riceveranno uno sconto dell’ordine di 1,3 miliardi di euro sul costo dei loro consumi elettrici complessivi. Per le imprese energivore che si trovano ad ope- rare in un contesto internazionale sempre più competitivo, il bene cio complessivo sarà dello stesso ordi- ne di grandezza, dell’ordine dei 1,2- 1,4 miliardi di euro/anno in termini di sgravi sugli oneri di sistema di cui alla componente A3.Il Coordinamento FREE sostiene invece la proposta che prevede di destinare la restante quota emer- gente dalla riduzione dei fabbisogni della componente A3, al sostegno delle politiche di decarbonizzazione, in linea con il raggiungimento del triplice macro obiettivo competitivi- tà-decarbonizzazione-sicurezza di cui alla SEN 2017, con gli impegni già presi dal nostro Paese nel cd. Pacchetto Clima Energia 20-20-20 e con la  rma dell’accordo COP21 e con gli impegni che si appresta a prendere con il cd. Clean Energy Package, oggetto di discussione inquesti mesi nelle massime istituzioni europee.Diverse possono essere le leve a disposizione:• promuovere nuove politiche a supporto di segmenti innovati- vi emergenti inerenti il settore, come ad esempio la mobilità elet- trica che rivestirà un ruolo fonda- mentale nei prossimi anni e il cui sviluppo dovrà essere necessa- riamente accompagnato dal legi- slatore;• favorire il percorso di diffusio- ne delle tecnologie rinnovabili a basse emissioni, che, grazie alla maturità tecnologica raggiunta, presentano costi di sistema deci- samente più contenuti rispetto al passato;• attivare interventi di ef cienza energetica, elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi ambientali di riduzione delle emis- sioni che garantisce al contempo la sicurezza di approvvigiona- mento attraverso la riduzione del fabbisogno energetico;• promuovere programmi e progetti di ricerca  nalizzati allo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di sostenere la transizione ener- getica e la decarbonizzazione.È evidente quindi che soluzioni orientate verso la green economy e mirate a favorire il processo di de- carbonizzazione esistono, e adot- tarle signi cherebbe agire coeren- temente rispetto agli obiettivi di ri- duzione della CO2 adottati dall’Italia. L’auspicio è che i pubblici decisori si rendano conto dell’importanza del tema e intervengano in tempo modi cando il testo ed evitando che ancora una volta il nostro Pae- se premi, invece di penalizzare, chi inquina.FOCUS Le grandi aziende energivore 3/2017 23US


































































































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