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avuto inizio da parte del MISE (in collaborazione con ENEA) la fase di controllo dell’adempimento all’obbligo da parte dei soggetti obbligati.Delle 2929 imprese energivore che risultavano iscritte all’Elenco del- la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) per l’anno 2013 oltre il 95% ha adempiuto all’ob- bligo normativo, avendo inviato ad ENEA nei tempi prestabiliti la dia- gnosi energetica, oppure in quanto facente parte di una clusterizzazio- ne di un’altra impresa. Il livello di adempimento, dunque, è da con- siderarsi elevato ed il risultato otte- nuto più che soddisfacente.Ad aver inviato la diagnosi ad ENEA sono state ben 2.433 im- prese energivore. Una buona parte di esse, come si può vedere dalla tabella sottostante, rientra anche nella categoria delle grandi impre- se.La gran parte delle partite IVA af- ferenti al settore delle imprese energivore appartiene al settore manifatturiero (oltre il 92%). Eccoperché si è deciso di analizzare in maniera più approfondita questo settore, approfondendo l’analisi settore per settore, suddividendo le aziende energivore per codice ATECO prevalente.Come si evince dalla tabella 2 so- vrastante la gran parte delle azien- de energivore rientrano nel campo delle industria alimentare, tessile, plastica, chimica e metallurgica.È su questi settori che si è con- centrata (e si concentrerà ancora) dunque l’attività ENEA, al ne di analizzare i dati con l’obiettivo s - dante di individuare per i vari set- tori merceologici degli indicatori di prestazione energetica per attività e, laddove possibile, per singo- la lavorazione nell’ambito di ogni comparto produttivo. Sono state pubblicate difatti Linee guida set- toriali e studi speci ci per una buo- na parte dei settori sopraelencati. In merito ai prossimi obblighi va ricordato che per le imprese a forte consumo di energia, iscritte nell’elenco istituito presso la Cas- sa per i servizi energetici e ambien-tali (CSEA), relativo all’anno 2015, pubblicato il 16 giugno 2017, il ter- mine ultimo per l’esecuzione della diagnosi energetica e la presenta- zione ad ENEA della stessa, è il 5 dicembre 2017, nonostante l’elen- co sia stato pubblicato nel 2017 e non nel 2016, come previsto.Per quanto riguarda invece le im- prese a forte consumo di energia aggiunte nei successivi aggiorna- menti del predetto elenco CSEA (sempre relativi all’anno 2015), ma pubblicati in data successiva al 16 giugno 2017, il termine ultimo per l’esecuzione della diagnosi ener- getica di cui all’articolo 8, comma 3, del d.lgs. n. 102/2014, sarà il 5 dicembre 2018.Se nel primo ciclo di diagnosi (di- cembre 2015), in ne, sono state considerate valide anche stime, calcoli, misure indirette dei vet- tori energetici durante l’audit, dal prossimo ciclo di diagnosi (2019 per quelli che l’hanno presentata nel 2015) sarà, invece, necessario misurare una gran parte dei vettori energetici oggetto di analisi. I chia- rimenti in materia del MISE (Nov. 2016) prevedono che “si dovrà de nire l’implementazione del pia- no di monitoraggio permanente in modo sia da tener sotto controllo continuo i dati signi cativi del con- testo aziendale, che per acquisire informazioni utili al processo ge- stionale e dare il giusto peso ener- getico allo speci co prodotto rea- lizzato o al servizio erogato.”La percentuale di misurazione di- penderà dalla tipologia di azienda analizzata (a seconda che appar- tenga al settore industriale o al terziario) e dall’area aziendale cui si riferiscono i consumi analizzati (attività principali, servizi ausiliari o servizi generali).Questo vuol dire che anche le im- prese energivore dovranno dotarsi, in tempi brevi, di un proprio piano di monitoraggio, implementando campagne di misure temporanee o stagionali (purchè signi cative in termini di consumi), installando strumenti di misura permanenti o temporanei e andando a organiz- zare tutto quanto necessario ad ottenere una panoramica comple- ta dei consumi dei vari vettori ener- getici dei propri siti.Tabella 2: Focus imprese energivore Codice ATECO C (dati ENEA)FOCUS Le grandi aziende energivore 3/2017 21FOCUSLe grandi aziende energivore