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Analogamente anche la energy baseline non è rimasta invariata. Nella prima Analisi Energetica il criterio utilizzato come consumo di riferimento era stato il semplice utilizzo del consumo dell’anno precedente la redazione della stes- sa. Nel corso dei vari aggiornamenti è emerso che questo criterio non era rispondente alla situazione reale. Si è scelto, di conseguenza, di indicare un consumo di riferimento set- tore per settore, andando inoltre ad evidenziare all’interno del singolo settore, se necessario, delle eccezioni: è il caso ad es. di edi ci che sono stati ef cientati.La dif coltà più gravosa riscontrata nella realizzazione e nelle fasi di aggiornamento del SGE è la raccolta degli indi- catori adatti a riprodurre in maniera corretta i consumi. Le scelte per parametrizzare i consumi sono state effettuate sostanzialmente con un unico criterio: quello di staccarsi dalla loro stagionalità.La problematica maggiore individuata è la irreperibilità dei dati, o la dif coltà oggettiva della loro raccolta. Ad esempio alcuni dati meteo come l’irraggiamento non sono monito- rati dalle stazioni meteo locali. Per capire meglio la com- plessità implicita nella scelta dell’indicatore più opportuno si riporta un caso concreto: dopo un intervento di ef cienta- mento energetico di un Centro Civico non si sono registrati dei miglioramenti in quanto a seguito dei lavori di ristrut- turazione sono aumentate drasticamente le ore di utilizzo dello stesso. Conseguentemente per il SGE sarebbe ideale avere a disposizione le ore di utilizzo degli edi ci; si sta la- vorando all’implementazione di un monitoraggio di questo tipo, ma visto il numero di edi ci, visto il numero signi cativo di associazioni che li utilizzano e visto soprattutto l’uso non regolare nel tempo, ciò risulta estremamente complesso. Per ciò che riguarda l’acquedotto invece, coscienti della relazione fra consumi per l’approvvigionamento idrico e il meteo si è ricercata una relazione fra pioggia e neve cadute con i kWh spesi, l’indicatore tuttavia è ancora solo legato all’utilizzo delle pompe di sollevamento. In ogni caso que- ste analisi permettono di comprendere meglio l’evoluzione dei consumi.Si è deciso inoltre di parametrizzare utilizzi particolari di utenze. È il caso del Palaghiaccio che viene adoperato an- che in estate. Per esso si sta cercando di modellare i con- sumi in funzione di indicazioni tecniche quali le temperature ideali di funzionamento dell’aria e del ghiaccio fornite dal gestore dell’impianto.Concludendo gli EnPI vengono individuati parametrizzan- do i consumi per gli immobili in funzione dei GGreali, per l’IP in funzione del N° di punti luce installati e della potenza installata, per l’acquedotto in funzione delle ore di funzio- namento delle pompe e per i carburanti in funzione dei km percorsi.In questa sede sembra opportuno evidenziare inoltre che nei casi in cui i consumi sono costanti nel tempo un buon indicatore evidenzia le situazioni di miglioramento o di peg- gioramento. Esempio tipico è l’illuminazione pubblica per la quale la graduale sostituzione delle lampade con altre a migliore prestazione energetica viene rilevata dagli EnPI selezionati.Il passo  nale in un SGE è ovviamente l’individuazione, per ogni campo di applicazione, di opportunità di miglioramen- to che vengono marcate da un sistema a colori per eviden- ziare lo stato di realizzazione delle stesse: in giallo i traguar- di raggiunti, in rosso le opportunità valutate ma al momento non realizzabili, in verde quelle realizzabili. È implicito che molte sono condivise con la Dichiarazione Ambientale resa al  ne della registrazione EMAS.ConclusioniMolteplici sono i bene ci che apporta l’implementazione di un SGE, innanzitutto il più ovvio è che i consumi vengono monitorati, ma questo aspetto per un ente pubblico non è per nulla lapalissiano essendo la gestione degli impianti suddivisa su più uf ci (uf cio tecnico, area servizi, ragione- ria...). Adottare un SG induce invece tutti gli uf ci dell’ente a lavorare in team portando ognuno le proprie competenze e professionalità. Costringe inoltre ad avere a norma im- pianti, edi ci e strutture ma l’SGE ha consentito di superare la cultura del mero adempimento formale e a puntare sul risultato. E rimanendo in tema di risultati si evidenzia come i traguardi raggiunti sono più facilmente visibili/veri cabili e quindi apprezzabili e dagli amministratori e dalla popola- zione, e quindi l’ente pubblico può fare da “volano” per le aziende locali.La creazione di una lista di opportunità o traguardi di miglio- ramento impegna alla razionalizzazione e alla piani cazione delle risorse operando in modo consapevole un bilancia- mento dei diversi interessi in gioco e crea i presupposti per sfruttare al meglio le diverse opportunità di  nanziamento (vedi Conto Termico).A discapito ci sono anche diverse criticità nell’adottare un SGE. Innanzitutto il monitoraggio, fase questa molto com- plessa e laboriosa, inevitabilmente eseguita manualmente e che richiede molto tempo.Come già discusso aspetto critico è la dif coltà nell’elabo- rare gli indicatori adatti e, nello speci co di un ente pubbli- co, il carattere volontario di questo tipo di certi cazioni (il mantenimento risulta quindi vincolato alla volontà dei sin- goli amministratori).E per ultimo, altro punto dolente è la scarsità dei mezzi  - nanziari per la realizzazione degli investimenti rilevati nella lista delle opportunità.Energy TeamIl comune di Folgaria ha un comitato ambiente composto da: segretario comunale nella  gura di Responsabile Sistema di Gestio- ne Ambiente ed Energia, assessore all’ambiente quale Rappresentate della Direzione, Energy Manager e tecnici del Servizio tecni- co Comunale. Detto Comitato de nisce la politica per l’Ambiente e l’Energia del comune, ne garantisce la divulgazione e in sede di riesame veri ca l’implementazione del SGAE e la sua applicazione. L’energy manager si occupa, nello speci co, del monitoraggio e dell’analisi dei consumi nonchè della redazione della Analisi Energetica. Il bilancio di un ente pubblico prevede la suddivisione delle risorse in capitoli di spesa rigorosamente vincolati: l’identi care, da parte del Comitato, delle opportunità di miglioramento, impegna alla razionalizzazione e alla piani cazione delle risorse disponibili. Adottare un SGAE ha garantito più dialogo e comuni- cazione tra i diversi uf ci, sempre improntato al miglioramento continuo, coordinando le diverse competenze e professionalità.”14gestione energiaFormazione & ProFessione


































































































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