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PRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGISecondo lei quali misure bisognerebbe adottare per dare input alle politiche energetiche e soprattutto di risparmio energetico?Come WEC, dal nostro osservatorio internazionale super partes, vediamo diverse barriere che ostacolano il libero commercio e gli investimenti in materia di energia e di beni e servizi ambientali necessari per la transizione ver- so una low carbon economy dove il risparmio energetico gioca un ruolo di primo piano. Tali barriere, spesso legate a procedure doganali, requisiti per l’importazione, pro- cedure amministrative lunghe e complesse, in uiscano negativamente sulla capacità di un paese di a rontare la s da del trilemma energetico, ovvero di realizzare sistemi energetici sicuri, accessibili e sostenibili.Attraverso il rapporto World Energy Perspectives on Non – tari  Measures, il WEC mira a sensibilizzare i policy makers sulla necessità di ridurre/eliminare queste misure non tarif- farie al  ne di migliorare le performance sulle tre dimensioni dell’energy trilemma che ogni paese si trova a gestire, ridu- cendo così i costi della tecnologia e dell’energia, miglioran- do la sicurezza energetica e garantendo la transizione verso sistemi energetici sostenibili e a basse emissioni di carbonio. L’Italia dal canto suo sta cercando di intraprendere un percorso virtuoso in tale ambito e, con l’adozione di po- litiche energetiche mirate, ha raggiunto una posizione di avanguardia nel campo dell’e cienza energetica, tanto che viene classi cata come Paese di “classe A”: per citare qualche numero in meno di 10 anni, le famiglie italiane hanno investito circa 28 miliardi di euro per ridurre gli sprechi ed e cientare le abitazioni, e ettuando oltre 2 milioni di interventi di riquali cazione energetica. Que- sto fenomeno ha sostenuto e continua a sostenere una  liera da 50 mila posti di lavoro l’anno garantendo al contempo un risparmio energetico di quasi 10 Mtep/ anno, senza dimenticare le 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e i circa 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili risparmiate, così come riportato nel RAEE 2016 dell’ENEA.Questo impegno andrà mantenuto costante anche per ottenere l’e etto combinato di riduzione dei consumi di energia primaria e di abbattimento delle emissioni di gas a e etto serra che, dopo Parigi e il relativo accordo inter- nazionale adottato nel 2015 da 196 Paesi della Convezio- ne Quadro ONU sui cambiamenti climatici, ha assunto una rilevanza fondamentale.Ma a nché l’e cienza possa esprimere tutto il poten- ziale in essa racchiuso è necessario operare secondo un modello integrato in cui tutti gli attori facciano la loro parte per stimolare la domanda. Esiste ormai una vasta o erta di servizi di e cienza da parte di attori diversi: dalle utilities alle Esco, che operano secondo i più vari modelli di business sulla base delle esigenze del cliente. Diversi istituti  nanziari si stanno avvicinando a questo settore per supportare, insieme agli operatori quali cati, l’e ettiva realizzazione delle iniziative.Gli strumenti legati all’incentivazione e alla de scalizza-zione sono un’interessante strumento di supporto, ma non sono il driver dell’investimento, occorre dunque stu- diare, anche insieme alle istituzioni, politiche di stimolo della domanda e soprattutto politiche coerenti a livello di sistema che indirizzino il consumatore verso l’ottimizza- zione delle proprie risorse.Ci sono alcune osservazioni che vuol fare in merito agli attuali temi come ad esempio quello sugli incentivi? Gli strumenti  no ad oggi adottati – alcuni qui nel segui- to ripresi – sono molto interessanti ed hanno costituito in alcuni casi valido esempio per l’implementazione di strumenti simili negli altri paesi europei. Il meccanismo dei Certi cati Bianchi in Italia ha dimostrato l’e cacia dei sistemi market based per lo sviluppo di alcune tipo- logie di interventi e soprattutto di tecnologie e prodotti per l’e cienza.Nuovi progetti saranno sicuramente attivati anche a se- guito della de nizione delle nuove “Linee Guida” sui Ti- toli di E cienza Energetica (TEE o certi cati bianchi). Passando al Conto Termico, nel 2016 è stata varata la ver- sione 2.0 che, entrata in vigore dal 31 maggio 2016, poten- zia e sempli ca la precedente release, con la quale venivano incentivati sia interventi di e cienza energetica sia produ- zione di energia termica da fonti rinnovabili. I destinatari di questa misura rimangono le Pubbliche Amministrazio- ni, le imprese e i privati che possono accedere a fondi pari a circa 900 milioni di euro/anno, di cui 200 M€/a per la PA. Accanto ai sistemi di mercato adottati per promuovere l’e cienza energetica sono stati poi predisposti anche strumenti di natura  scale, come la detrazione del 65% dell’investimento e ettuato per gli interventi di riquali - cazione energetica, in particolare degli edi ci, ma anche ad esempio nuove e innovative forme di sostegno ai ser- vizi energetici, soprattutto digitali.Se dunque occorre riconoscere lo sforzo fatto dal legisla- tore in questi anni per supportare progetti, iniziative e tecnologie, occorre al contempo sollecitare l’attenzione del legislatore verso un approccio sistemico: l’e cien- za energetica è un tema trasversale, occorre a rontarlo dunque con politiche coordinate e mirate a valorizzare la  liera e il sistema da e cientare nel suo complesso, si tratti di e cientamento di un’azienda, di un edi cio, di un quartiere o di una città.Oggi l’e cienza energetica si gioca quindi una chance importante, ovvero quella di “salire di livello” ed essere e cienza delle risorse: un modo di erente di porsi di fronte alle necessità future e nuove di produrre e consu- mare energia in maniera sostenibile, dove l’innovazione e il digitale si coniugano perfettamente con l’e cienza delle risorse. Un approccio sistemico permette di cogliere meglio le “ine cienze di sistema” e indirizzare in manie- ra “sostenibile” dal punto di vista ambientale e sociale, ma anche dal punto di vista economico (e cienza come esempio primo di e cacia o cost-e ectiveness), interven- ti e investimenti.3/2016 9N


































































































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