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L’Italia e l’Europa: confronto su ef cienza energetica e rinnovabiliRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGINA PRIMA PAGINAdi Micaela Ancoranazionali, che a dano alle fonti rinnovabili un ruolo strategico nel medio-lungo termine. Dopo una prima fase di supporto pubblico allo sviluppo delle fonti rin- novabili, il nostro Paese si trova oggi ad aver già traguar- dato l’obiettivo europeo 2020, in anticipo di ben sei anni, e ad aver raggiunto nel 2015 il primato mondiale del maggiore contributo del fotovoltaico nella domanda elettrica, l’8%.Ciò non vuol dire che abbiamo raggiunto il massimo ot- tenibili dalle rinnovabili, ma si è aperta ora una nuova fase che vede le rinnovabili competere nel mercato con le fonti tradizionali e collaborare con queste all’ottenimen- to di un mix energetico sempre più sostenibile.Come si posiziona l’Italia rispetto agli altri paesi euro- pei in ambito di risparmio energetico e sostenibilità? L’Italia nel corso degli ultimi anni ha migliorato di molto le proprie performance in termini sia di risparmio ener- getico sia di sostenibilità. Ciò si evince con chiarezza dalle risultanze dello studio annuale del WEC sul trilem- ma energetico, World Energy Trilemma, nel quale viene data una valutazione di come le politiche energetiche dei diversi paesi riescono a bilanciare le tre dimensioni del trilemma: sicurezza energetica, accesso/competitività energetica e sostenibilità ambientale.Come detto l’Italia ha fatto segnare un signi cativo mi- glioramento delle proprie performance, raggiungendo la classe “A” in tutte e tre le dimensioni del trilemma. Il nostro Paese vanta infatti una delle otte termoelettriche più e cienti in Europa e il suo mix elettrico è dominato da gas naturale ed energia rinnovabile. Importanti risul- tati sono stati ottenuti anche nel settore dell’e cienza energetica con miglioramenti nel residenziale, nel com- merciale e nei trasporti, che hanno anche permesso di ridurre signi cativamente l’emissione di gas serra. Questi importanti risultati, verranno presentati in am- bito internazionale durante il World Energy Congress di Istanbul del prossimo 9-13 ottobre, nel corso del quale verrà lanciata la nuova versione del Rapporto Trilemma Index.Il riconoscimento delle performance di sostenibilità ener- getica ed e cienza dell’Italia trova conferma anche al di fuori degli studi WEC. L’Italia è infatti posizionata al secondo posto, insieme al Giappone e dopo la Germa- nia, nel ranking delle economie mondiali più avanzate in tema di e cienza energetica secondo il 2016 Internatio- nal Energy E ciency Scorecard, rapporto dove vengono analizzate 23 delle più grandi economie del mondo che rappresentano oltre l’81% del prodotto interno lordo mondiale e il 73% del consumo globale di energia. Nei tre settori principali responsabili del consumo di energia, edi ci, industria e trasporti, i Paesi al top del punteggio UE sono rispettivamente, Francia e Italia. A livello glo- bale invece, la classi ca è guidata dalla Cina per il settore degli edi ci, dalla Germania per l’industria e dall’Italia per i trasporti.Intervista a Marco MargheriPresidente del WEC ItaliaIl World Energy Council raggruppa i principali sog- getti industriali ed istituzionali. Cosa emerge da que- sto bacino in merito all’attuale mercato legato all’e - cienza energetica e alle fonti rinnovabili?I settori dell’e cienza energetica e delle fonti rinnovabili costituiscono aree di intervento prioritarie per gli sta- keholder energetici italiani, sia istituzionali sia privati, e ciò emerge con evidenza anche dalle risultanze del World Energy Issues Monitor 2016, studio agship del WEC nel quale si evidenzia il livello d’impatto e di incertez- za delle problematiche energetiche di maggiore attualità percepito dai leader mondiali, regionali e nazionali del settore che fanno parte del network dell’Organizzazione. Dall’elaborazione del “deep dive” italiano 2016 emerge come per l’e cienza energetica il quadro economico complesso degli ultimi anni non abbia fermato gli inve- stimenti, sia nell’e cienza lato produzione sia lato con- sumo. Se da una parte infatti la riduzione dei costi ener- getici per il sistema energetico nazionale resta un tema percepito come strategico per la competitività internazio- nale dell’Italia, dall’altra si è confermata la necessità da parte di tutti gli stakeholder di un maggiore coinvolgi- mento degli utenti nali in un percorso di e cientamen- to dei propri consumi.Di pari passo, l’Issues Monitor italiano ha rilevato per le fonti rinnovabili un atteggiamento degli stakeholder italiani dell’energia proattivo, volto a sviluppare pro- grammi e realizzare nuovi investimenti, come testimo- niato anche dalle strategie annunciate da molti player8gestione energia