Page 9 - Gestione Energia
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Prezzi unitari medi dell’energia elettrica per scaglioni di prelievo annuo in diversi paesi europei (2013).
Fonte: Eurostat
che sono invece venduti a “prezzi fissi”. Questa distor- sione è particolarmente grave perché l’energia elettrica rappresenta oggi il vettore energetico più facilmente in- tegrabile con le FER e con la generazione distribuita, ed è più flessibile per promuovere l’efficienza energetica nei consumi finali.
Attraverso un percorso di gradualità che dovrebbe dura- re tre anni, nel 2018 arriveremo ad avere un prezzo del kWh indipendente dal livello di consumo annuo e, così facendo, smetteremo di penalizzare fortemente coloro che prelevano più di 2700 kWh/anno per sgravare, al- trettanto irrazionalmente sotto il profilo economico, chi preleva meno.
L’AEEGSI sembra propendere per una tariffa che dà molto più peso alle componenti fisse (euro/cliente e euro/kW) e su una struttura che non determini stra- volgimenti economici per gli utenti tipici. Questo bilancia in parte il maggior costo dell’impegno di potenza legato all’evoluzione del mix produttivo, ma determina conseguenze sul valore degli oneri di siste- ma nel caso dei SEU e degli altri sistemi di autoprodu- zione e può non dare un segnale sufficiente in termini di più consumo più sono stimolato a fare efficienza energetica. Non pensa che un accento maggiore sulla componente variabile (kWh) sarebbe stata più effica- ce? O ritiene che comunque la riforma produrrà gli effetti auspicati in merito all’utilizzo di tecnologie più efficienti?
Nel disegnare la nuova tariffa, tutti questi aspetti sono stati tenuti in grande considerazione e l’Autorità ritiene di avere individuato una soluzione valida per conciliare in modo ottimale tutti gli obiettivi definiti dal D.Lgs. 102/2014: garantire aderenza della tariffa ai costi, stimo- lare comportamenti virtuosi, favorire il conseguimento di obiettivi di efficienza energetica e tutelare i clienti econo-
micamente svantaggiati.
Per comprendere meglio questi aspetti, è bene soffermarsi su alcuni punti importanti:
• come già detto, la riforma interessa solo due delle quat-
tro componenti della bolletta elettrica, sulla quale il volume di energia elettrica prelevata peserà ancora per circa il 75% della spesa per i clienti residenti; per questi clienti gli oneri generali rimarranno valutati al 100% in quota energia e quindi ci sarà piena compatibilità con la disciplina per i SEU;
• per quella larghissima parte delle famiglie italiane che sono basso-consumanti, l’attuale tariffazione sottoco- sto dell’energia elettrica non permette di far loro ap- prezzare pienamente gli effetti di possibili interventi di efficienza energetica;
• la nuova tariffa stimolerà una “elettrificazione intelli- gente” delle nostre case, andando a interessare anche quei servizi che sono stati finora fondati sulle sole fonti fossili (riscaldamento, cucina e trasporti) e creando ul- teriori opportunità di autoconsumo razionale e con- sentendo un aumento costante della quota di energia da fonti rinnovabili (sia per l’evoluzione del fuel-mix di generazione nazionale, nel quale le rinnovabili pesano già per oltre il 40%, sia per l’utilizzo di pompe di calo- re che sfruttano l’energia a bassa temperatura presente nell’ambiente).
La nuova tariffa risulterà infine sinergica con una serie di altre iniziative già in atto su diversi fronti per incre- mentare la consapevolezza dei clienti domestici: a breve scadenza, la bolletta 2.0, l’ulteriore diffusione delle eti- chette energetiche e le campagne di stimolo alla modifica dei comportamenti (behavioral efficiency); in prospettiva, l’installazione degli smart meter di nuova generazione e di dispositivi che consentono la conoscenza diretta del proprio “energy footprint”, cioè gli effetti dei propri comportamenti di consumo di energia elettrica.
3/2015 7