Page 16 - Gestione Energia
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L’utilizzo della competitività come strumento per favorire l’ottenimento di risultati in vari ambiti di gestione dei ser- vizi pubblici nei quali la partecipazione degli utenti può rivestire un ruolo fondamentale, anche attraverso l’orga- nizzazione di specifici eventi e la simulazione di particolari contesti, è definito “gamification”, ed è ormai riconosciu- to anche a livello accademico(*).
Sono nati così il progetto “Green Schools”, che contrad- distingue il complesso delle attività realizzate dalla Pro- vincia di Treviso per promuovere il risparmio energetico nelle scuole, e la “Green Schools Competition”, che è il principale strumento per il coinvolgimento dell’utenza, non solo in una gara tra “chi risparmia di più” ma anche per promuovere e diffondere, in un contesto creativo tipi- co dei “Living Lab” nuove idee per l’efficienza energetica e la sostenibilità.
Green Schools è attualmente rivolto a 37.000 studenti e 4.000 docenti e personale della scuola, e ora è un Living Lab aderente ad ENoLL, la Rete europea dei Living Lab (http://www.openlivinglabs.eu/livinglab/green-schools).
Risultati ottenuti, criticità e prospettive
Il contratto di prestazione energetica, e più in generale l’esperienza “Green Schools”, hanno consentito, ad oggi, una riduzione dei consumi (destagionalizzati) dell’ordine del 30% rispetto al livello definito dalla baseline contrat- tuale. In termini assoluti, la riduzione nei consumi termici rispetto alla baseline contrattuale è pari a circa 10 GWh/ anno.
Il risultato ottenuto è certamente importante, e il fatto che si tratti di un’esperienza condotta in un contesto che non presenta particolari aspetti di singolarità potrebbe con- sentire una buona replicabilità del modello, con potenziali benefici per la collettività facilmente stimabili.
Non sono mancate tuttavia criticità nell’implementazione, in parte non ancora risolte.
• Mancanza di riferimenti per la determinazione sepa-
rata dei contributi alla riduzione dei consumi forniti rispettivamente dalla tecnologia e dai comportamen- ti. L’apporto tecnologico, contrattualmente previsto nel minimo del 5%, era stato analiticamente calcola- to nell’ordine del 12% nell’offerta aggiudicataria della gara. Questo non permette tuttavia di affermare che la restante riduzione del 18% che porterebbe al totale del 30% sia da attribuirsi all’apporto sociale. La lette-
ratura scientifica in materia, peraltro ai primi passi, ipo- tizza per l’apporto sociale percentuali fino al 10-15%, che comunque si ritiene possano essere conseguite dopo periodi sufficientemente lunghi. In mancanza di riferimenti più precisi, è quindi d’obbligo la prudenza nell’attribuzione di percentuali alle singole componen- ti, anche se la capacità di misurare l’apporto sociale in maniera distinta potrebbe indubbiamente fornire un maggiore supporto motivazionale per diffondere le azioni virtuose.
• Difficoltà tecniche nell’interfaccia web degli strumenti di misura. Il sistema di misurazione è, infatti, costituito da una piattaforma web centralizzata per tutte le scuo- le, gestita dalla Provincia. L’accesso al web avviene per contro utilizzando le reti dei singoli istituti scolastici, che sono gestite autonomamente rispetto alla piatta- forma centralizzata determinando frequenti problemi di disallineamento con temporanea perdita di dati.
• Livelli di coinvolgimento molto diversi tra le scuole. Al- cune scuole sono infatti pienamente partecipi dell’in- novazione sociale, altre risultano invece ancora assen- ti. La partecipazione alla “Green Schools Competition”, che può rappresentare un efficace indicatore del coin- volgimento si è attestata in tutte e tre le edizioni sin qui disputate tra i 15 e i 16 istituti su un totale di 38. In assenza di ulteriori attività mirate nei confronti di chi ha sinora dimostrato scarso interesse, si rischia di creare un sistema a 2 velocità. Questa situazione è a sua volta attribuibile a due cause diverse:
– Scarsa sensibilità dell’appaltatore nei confronti de- gli investimenti nell’innovazione sociale. Nonostante una campagna d’informazione mirata nei confron- ti di 40.000 studenti ed insegnanti possa costare meno della sostituzione di un generatore, e poten- zialmente possa rendere molto di più, è innegabile che assuntori del servizio legati culturalmente e tra- dizionalmente alla tecnologia tendano a considerare con scetticismo modalità diverse per giungere agli stessi risultati.
– La difficile situazione finanziaria degli Enti Locali, e delle Province in particolar modo, rendono estrema- mente difficili gli investimenti per la manutenzione degli edifici scolastici. Di conseguenza, quando l’En- te proprietario dell’immobile chiede agli occupanti un comportamento virtuoso, si assiste sempre più
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