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della Pasqua dello scorso anno, caduta il 5/4/2015 (gior- ni lavorativi equivalenti: aprile 2016 = 27,95; aprile 2015 = 27,36) mentre quest’anno la stessa festività ha esaurito i suoi effetti a marzo.
Complessivamente nei primi quattro mesi del 2016 la do- manda elettrica è risultata, in termini grezzi, in  essione dello 1,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; seguendo la metodologia AIEE in termini decalendarizzati e depurando dagli effetti della tempera- tura nel periodo la domanda risulta essere diminuita dello 1,9%.
Il calo della domanda grezza nei primi quattro mesi del 2016 nel confronto con l’analogo periodo del 2015 è il risultato di andamenti in riduzione in quasi tutte le ripar- tizioni del territorio nazionale. Le peggiori performance riguardano la Sicilia, -5,9%, e la Sardegna, -5%, seguite dalla Romagna e Toscana, -2,8%, dall’Italia Meridionale, -2,4% e dall’Italia Centrale, -1,9%; più contenute le per- dite nel Triveneto, -0,6%, ed in Lombardia, -0,2%. Per contro l’Italia Nordoccidentale ha conseguito un lieve in- cremento, +0,6%.
Per quanto riguarda il pro lo congiunturale, la domanda
elettrica destagionalizzata (decalendarizzata e declima-
tizzata), dopo aver registrato variazioni positive nel primo
e secondo quadrimestre del 2015, mostra andamenti
riguardo, vanno comunque sempre tenute ben presenti due considerazioni. La prima è che la domanda elettrica è rappresentativa dell’andamento dei consumi di tutti i set- tori produttivi e del settore domestico, mentre l’IPI è rap- presentativo del solo settore industriale, che, ricordiamo, rappresenta poco meno della metà dei consumi elettrici complessivi. La seconda, che solo una parte dell’indu- stria manifatturiera risulta incidere signi cativamente sulla domanda energetica ed elettrica in particolare.
Se nella media dei primi quattro mesi del 2016 la pro- duzione industriale ISTAT, al netto delle costruzioni, è aumentata dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’an- no precedente, il solo comparto manifatturiero ha fatto segnare un +2,3%, mentre per i quattro settori a più alta intensità energetica occorre fare dei distinguo. La Fab- bricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi e la Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) si sono mossi al di sopra della me- dia manifatturiera, con un +5,6% ed un +3,0% rispetti- vamente. La Fabbricazioni di prodotti chimici e l’Industria del legno, della carta e stampa, invece, hanno tenuto un ritmo più basso, pari all’1,6% e allo 0,6%.
Va detto che i primi tre settori “energivori” sopra elenca- ti si muovono da tempo in modo convergente, seppure
Per quanto riguarda il profilo congiunturale, la domanda elettrica destagionalizzata (decalendarizzata e
in riduzione a partire dall’ultimo quadrimestre dell’anno al di sotto o al pari della media manifatturiera, mentre
declimatizzata), dopo aver registrato variazioni positive nel primo e secondo quadrimestre del 2015, mostra
passato. rimane indietro il settore del Legno, carta e stampa. Le andLa’amndeanmtei ninto rdideul ztrieonndefoarnpisacretiruenadavilsl’iounlteimpioù qinutuaitdi-rimevsatriraeziodnei llm’aisnunraotepaneslsa2t0o1.5 sul 2014 indicano, infatti, va delle tendenze in atto. Complessivamente, nei primi che l’industria manifatturiera ha registrato un moderato
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primi quattro mesi del 2016 il trend dei consumi ha subito un calo dell’1,6% rispetto al corrispondente
no precedente mostrando – di mese in mese dalla se- nerali (1,0%). Male, invece, la Metallurgia, che ha perso
periodo dell'anno precedente mostrando - di mese in mese dalla seconda metà dell’anno scorso - una
conda metà dell’anno scorso – una costante declino. Si nell’anno il 3,3%, dopo aver fatto registrare i progressi
costante declino. Si pensi che il valore del trend dei primi quattro mesi di del 2016 (circa 25,5 TWh) è quello
pensi che il valore del trend dei primi quattro mesi di del che20s1i 6er(acirrcag2g5iu,5nTtoWhn)eèl 2qu0e0ll1o!che si era raggiunto nel
maggiori nei due anni precedenti, e, appunto, il Legno, carta e stampa, la cui variazione 2015 è stata del -2,1%. (Figura 2).
Per contro, la richiesta di energia elettrica destagiona- lizzata (al netto degli effetti della temperatura) nel trime- stre gennaio-marzo ha fatto registrare una variazione
2001! (Figura 1).
L’evoluzione registrata dai consumi elettrici risulta questa volta non in sintonia con i dati dell’indice della produzione industriale ISTAT (IPI), disponibili  no ad aprile 2016. Al
Domanda mensile di energia elettrica: dati grezzi, trend
Figura 1. Domanda mensile di energia elettrica: dati grezzi, trend. Fonte: Dati Terna, elaborazioni Osservatorio
Fonte: Dati Terna, elaborazioni Osservatorio Energia AIEE
Energia AIEE
L’evoluzione registrata dai consumi elettrici risulta questa volta non in sintonia con i dati dell’indice della
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gestione energia
produzione industriale ISTAT (IPI), disponibili fino ad aprile 2016. Al riguardo, vanno comunque sempre tenute ben presenti due considerazioni. La prima è che la domanda elettrica è rappresentativa
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