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FOC
Ef cienza energetica in edilizia
Cosa serve per redigere
una diagnosi
Le informazioni di base necessarie per effettuare una corretta diagnosi energetica riguardano le caratteristi- che dell’edi cio (caratteristiche ter- mo siche dell’involucro quali: pareti, serramenti, coperture, basamenti, e caratteristiche tecniche degli im- pianti di climatizzazione invernale, climatizzazione estiva, ventilazione, produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione, usi elettrici, ecc.), ma anche le modalità gestionali (orari di accensione, giorni di attivazione de- gli impianti, temperature di funziona- mento, ecc.).
Le informazioni necessarie per com- prendere il comportamento ener- getico dell’edi cio possono essere ricavate da documenti di progetto o, in mancanza di questi, da rilievi in campo attraverso uno o più so- pralluoghi. Per quanto riguarda gli aspetti gestionali, una campagna di misure (anche limitata nel tempo) può fornire informazioni importanti e soprattutto oggettive sul reale com- portamento dell’edi cio. I parametri principali che possono essere mi- surati sono la temperatura dell’aria, l’umidità relativa dell’aria, il consumo di energia termica o elettrica, ecc. L’analisi attraverso le bollette ener- getiche dei consumi reali di energia, termica o elettrica, può completare il quadro di riferimento.
Anche se lo scopo della diagnosi energetica è quello di ridurre i con- sumi, può capitare che i contratti con i fornitori di energia o di servizi energetici non siano adeguati alle reali condizioni operative dell’uten- za, che nel tempo si potrebbero essere modi cate. L’ottimizzazione dei contratti in funzione delle effet- tive modalità d’uso può permettere di ridurre la bolletta energetica senza per questo ridurre i consumi di ener- gia: un risparmio economico nella gestione che rientra comunque nei compiti del Tecnico Esperto che, co- munque, si dovrebbe preoccupare, di ridurre anche i consumi.
Una diagnosi energetica, in realtà, può avere diversi gradi di approfon- dimento, e sarà lo stesso Tecnico a consigliare di procedere in un certo modo a seconda delle situazioni speci che.
Dopo un’analisi e rielaborazione dei dati rilevati, emergeranno le cause
di inef cienza e nel report, verranno individuati diversi scenari di inter- vento (di solito 2 o 3 al massimo) di riquali cazione energetica più adatti al caso speci co realizzando una graduatoria per individuare quelli più convenienti sia a livello economico che di sostenibilità ambientale.
Quando la diagnosi
è obbligatoria
Un piccolo passo indietro è dove- roso: già il Dlgs 115/2008 (articolo 16 commi 1 e 2) prevedeva che “allo scopo di promuovere un processo di incremento del livello di qualità e competenza tecnica per i fornitori di servizi energetici” doveva essere ap- provata una procedura di certi ca- zione volontaria per ESCO ed EGE. Successivamente, sulla scia della Direttiva 2012/27/Ue, all’articolo 8 il
Dlgs 102/2014 ha previsto l’obbligo di diagnosi energetica.
Chiariamo subito che tale obbligo ha come soggetti le grandi impre- se (ovvero imprese che occupano più di 250 persone, il cui fatturato annuo supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo supe- ra i 43 milioni di euro). La diagnosi energetica andava eseguita entro il 5 dicembre 2015.
Per quel che riguarda la cadenza con cui le diagnosi devo essere effettua- te, il Dlgs prevede che le imprese a forte consumo di energia siano “[...] tenute, ad eseguire le diagnosi, con le medesime scadenze, indipen- dentemente dalla loro dimensione e a dare progressiva attuazione, in tempi ragionevoli, agli interventi di ef cienza individuati dalle diagnosi stesse o in alternativa ad adotta-
LA DIAGNOSI IN PILLOLE
1. Obiettivo. La diagnosi energetica è  nalizzata a determinare il fabbi- sogno energetico dell’edi cio e le possibili soluzioni di riquali cazione energetica del sistemo edi cio-impianto per la riduzione dei consumi di energia e miglioramento del comfort.
2. Sopralluogo. È necessario un accurato sopralluogo che consente al Tecnico di determinare lo stato generale dell’immobile, sia dei singoli appartamenti (o comunque di appartamenti campione), sia delle parti comuni, grazie al rilievo delle caratteristiche delle strutture e delle parti che hanno diretta in uenza sulle dispersioni termiche.
3. Consumi storici. Dovranno essere acquisiti i consumi storici del con- dominio (termici ed elettrici), almeno riferiti agli ultimi 3 anni.
4. Fabbisogno e consumi. Le caratteristiche delle strutture di involucro e delle componenti impiantistiche rilevate durante il sopralluogo o ac- quisite tramite documentazione tecnica saranno la base per la deter- minazione del fabbisogno e del consumo di energia primaria dell’edi-  cio.
5. Simulazioni. Normalizzando i dati calcolati con i consumi storici, si otterranno i dati di base (baseline) per le successive simulazioni dei possibili interventi di riquali cazione energetica. Tali simulazioni saran- no effettuate per tutti gli interventi tecnicamente ef cienti ed economi- camente convenienti per lo speci co condominio analizzato.
6. Convenienza economica. Per ciascun intervento simulato verrà stima- to un prezzo indicativo di realizzazione e il relativo bene cio in termini di risparmio energetico/economico, calcolando nell’ammortamento anche il possibile accesso a incentivi, bene ci  scali o contributi in conto capitale o in conto interessi determinati da Leggi nazionali o regionali.
7. Interventi di riquali cazione energetica consigliati. Tra tutti gli interventi individuati saranno indicati come consigliati quelli che normalmente (anche combinati) hanno un ritorno economico intorno agli 8 anni. È compito del Tecnico suggerire l’intervento di una ESCO per interventi strutturali, ma necessari, con ammortamenti superiori agli 8 anni.
Individuazione della futura classe energetica. Sulla base dei risultati de- rivanti dalla simulazione  nale degli interventi, in ottica di valorizzazione economica dell’edi cio, è necessario calcolare il possibile miglioramento della classe energetica.
FOCUS Efficienza energetica in edilizia 2/2016 27
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