Page 24 - untitled
P. 24
FOCUSMobilità elettricaDavide Chiaroni Marco GuiducciVice direttore e Project manager Energy & Strategy Group Politecnico di MilanoE-Mobility Report:analisi del mercato dell’auto elettrica33% rispetto al 2015) e per l’Europa (151.000 unità, + 23%) i dati sono piuttosto incoraggianti. Se guardia- mo il Vecchio Continente, quasi 1 veicolo su 4 è olandese. Segue la Norvegia, che rappresenta da sola circa il 18% del mercato europei. Francia, Regno Unito e Germania hanno “pesi” molto simili, rispettiva- mente il 12%, il 14% e il 12%. L’Italia invece arriva appena all’1%.I modelli che si contendono il mer- cato mondiale sono circa 50, di 15 differenti case automobilistiche: la Nissan Leaf è la macchina elettri- ca (BEV) più venduta nel mondo; seguono la Model S di Tesla, che, nonostante il prezzo elevato, ha il 7% del mercato, e le case auto- mobilistiche cinesi, in particolare la BYD Auto, che con i suoi modelli di punta arriva al 10%. In Europa sono circa 20 i modelli BEV disponibi- li, prodotti da 12 diversi player, ma entro dicembre 2020 entreranno nel mercato altre 4 case automobilisti- che (Honda, Opel, Porsche ed Audi) e l’offerta arriverà quasi a triplicarsi,  no a raggiungere i 54 modelli BEV. Per quanto riguarda l’infrastruttura di ricarica, sono 1,45 milioni i punti di approvvigionamento censiti nel mondo a  ne 2016, in forte cresci- ta (+81%) rispetto agli oltre 800.000 punti del 2015 e 73 volte di più ri- spetto ai soli 20.000 del 2010. La crescita è stata tuttavia a due velo- cità: le colonnine pubbliche rappre- sentano oggi circa il 13% del totale (190.000 unità), +72% rispetto alle 110.000 del 2015; quelle private hanno invece indubbiamente traina- to il settore, con una crescita di oltre 600.000 punti di ricarica nel corso del 2016.Se si guarda alla distribuzione ge- ogra ca, si nota che nel segmento delle colonnine private sono gli USA a guidare la classi ca, con oltre il 32% delle installazioni a  ne 2016, seguiti dalla Cina e dal Giappone. In quelle pubbliche invece la Cina è leader indiscussa (31%), seguita da USA e Giappone.In Europa ci sono complessivamen- te 70.000 punti di ricarica pubblici (il 37% dell’installato globale) e circa 400.000 privati (30%). Se li si mette in relazione con il numero di veicoli circolanti nello stesso periodo si ot- tiene un rapporto di 0,86 veicoli per singola colonnina, mentre 1 è il rap-Nel 2016 sono state vendute nel mondo circa 800.000 auto elettriche, il 40% in più rispetto al 2015, quando ci si era fer- mati a 550.000 (nel 2014 erano sta- te 317.000). Si tratta in prevalenza di veicoli “full electric” (BEV), il 63% del totale contro il 60% dell’anno pre- cedente. A guidare la classi ca è la Cina, seguita da Europa e Stati Uniti. In Italia, invece, sono state vendute appena 2.560 vetture elettriche per un valore di circa 75 milioni di euro, cioè lo 0,1% dell’intero mercato ita- liano dell’auto, senza nessuna cre- scita (e dunque in controtendenza) rispetto al 2015.Sono cifre che l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, di- retto dal professor Vittorio Chiesa, ha stimato analizzando i dati certi e i trend di crescita della mobilità elettri- ca in Italia e nel mondo, con uiti nel primo rapporto italiano sul settore. Si tratta dell’E-Mobility Report, che oltre allo sviluppo del mercato dei veicoli elettrici ha misurato la cresci- ta delle installazioni delle infrastrut- ture di ricarica. Proprio dal confronto tra queste due “componenti essen- ziali” dell’e-mobility è infatti possibile valutare la coerenza, e quindi la cre- dibilità, del piano di sviluppo che an- che il nostro Paese intende attuare entro il 2020 e che potrebbe porta- re il mercato delle auto elettriche a raggiungere 2,45 miliardi di euro, o addirittura 2 miliardi in più nello sce- nario più ottimista. A seconda della strategia adottata, infatti, il numero delle auto immatricolate potrebbe oscillare tra 70.000 (stima delle case automobilistiche) e 130.000 (stima delle colonnine installabili nell’ambitodel programma governativo PNIRE), con un controvalore quasi doppio.Il costo ancora troppo alto delle auto elettriche rispetto alle vetture tradizionali, pari a circa il 16% in più, gli incentivi all’acquisto che in Italia sono tra i più bassi (appena 3.000 euro contro la media europea di 9.000) e la rete di approvvigiona- mento elettrico insuf ciente, con solo circa 9.000 ‘colonnine’, di cui l’80% private e il 20% pubbliche, contro le 60.000 della Francia e le 85.000 della Norvegia, sono tra le principali ragioni del nostro ritardo nella diffusione dell’e-mobility.Per quanto riguarda i meccanismi di incentivazione, sono stati compara- ti 10 Paesi: Italia, Cina, Giappone, USA, Francia, Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, UK. In Norve- gia, uno dei Paesi con il maggior numero di immatricolazioni, sono di- sponibili incentivi estremamente ge- nerosi, circa 20.000 euro per i BEV e 13.000 per i PHEV. Anche i Paesi Bassi incentivano l’acquisto, soprat- tutto dei PHEV (9.500 euro), e ciò ne spiega almeno in parte il boom di vendite. L’Italia si conferma invece inesorabilmente indietro, con i con- trovalori più bassi: circa 3.000 euro per un BEV e 2.000 per un PHEV. Cina e Stati Uniti prevedono incen- tivi simili tra loro, rispettivamente di 8.500 e 9.000 euro per i BEV e di 5.000 e 5.500 per i PHEV.È la Cina il più grande mercato mondiale delle auto elettriche, con 225.000 veicoli venduti nei primi 9 mesi del 2016 e un’impressionan- te crescita del 118% rispetto allo stesso periodo 2015. Anche per gli Stati Uniti (109.000 unità vendute, +24gestione energia FOCUS Mobilità elettrica


































































































   22   23   24   25   26