Page 26 - Gestione Energia
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CUS
Certificati bianchi
Michele Balducci Luca Bertoni Deborah De Angelis Davide Mariani
ASSOEGE
Certificati bianchi ed EGE
recuperare interventi vecchi, singo- larmente di modesta entità, ampia- mente consolidati, considerandoli come nuovi.
Oltre a mettere ordine e limitare “storture” del mercato, gli ultimi in- terventi regolatori hanno reso più at- traente il meccanismo per le azien- de, consentendo di perseguire con più efficacia gli obiettivi nazionali di miglioramento dell’efficienza ener- getica, razionalizzando contempo- raneamente la ricaduta dei benefici.
I recenti sviluppi
Sebbene nel corso del 2014 non siano stati pubblicati nuovi provve- dimenti con la medesima rilevanza di quelli citati, gli Operatori hanno potuto constatare cambiamenti im- portanti alle modalità di accesso al meccanismo, di cui pochissimo è stato detto sui canali ufficiali.
Il cambiamento sicuramente più significativo, tra quelli introdotti, ri- guarda la responsabilità in capo al soggetto proponente, che è stata ampliata.
Alcuni nuovi punti sono stati infatti introdotti nel documento di richie- sta di avvio del procedimento am- ministrativo, senza che ne sia stata data comunicazione preventiva: gli Operatori se ne sono accorti leg- gendo queste “novità” all’interno di un documento ritenuto, da tempo, standard.
Il meccanismo dei Titoli di Effi- cienza Energetica (TEE) ha su- perato da poco i 10 anni di vita ed il quadro normativo nazionale di riferimento è stato più volte modi- ficato, anche in modo sostanzia- le. Attraverso questo contributo preparato in maniera coordinata con il coinvolgimento di alcuni col- leghi EGE, soci di Assoege, che operano da anni su questo tema, abbiamo voluto fare il punto della situazione.
La criticità del meccanismo
I primi anni di vita di questo incen- tivo sono stati caratterizzati da un utilizzo che spesso si è rivelato non in linea con gli obiettivi propri del meccanismo, nato per incentivare interventi di reale efficienza energe- tica: ricordiamo, ad esempio, la dif- fusione delle lampade CFL e degli erogatori a basso flusso, che se da un lato hanno permesso lo svilup- po del meccanismo dall’altro han-
no rischiato di produrne il collasso. La prima revisione del meccani- smo, avvenuto con le linee guida del 2011, ha consentito di porre fine a tali campagne ridando credibilità ai TEE e riportando a valori adeguati il meccanismo.
L’effetto dell’inserimento del coeffi- ciente di durabilità, denominato tau, ha consentito di dare maggior liqui- dità al mercato ed ha attratto ulte- riori soggetti, data la marginalità più elevata del sistema.
Anche in questa seconda vita dei TEE abbiamo assistito a situazioni non proprio in linea con lo spirito dell’incentivo: abbiamo conosciuto i cosiddetti “trenini” (ormai a fine vita) per i quali interventi datati (anche di anni) venivano recuperati median- te il completamento nel 2014 con l’ultima unità necessaria a superare la soglia minima (successivamente all’emanazione del nuovo decreto sui TEE, il DM 28 dicembre 2012); allo stesso modo è stato possibile
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