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Confronto costi componente energia 2014-2015. Rispetto al 2014, si è avuto un risparmio sulla componente energia del 14,2%
zionato i servizi con un anno di antici- po rispetto alla scadenza ha garantito maggiori tempi per la predisposizione dei dati, la possibilità di istallare misu- ratori dedicati che hanno consentito una più corretta verifica e ripartizione dei consumi e conseguentemente una migliore conoscenza dei consu- mi legati ai processi produttivi.
La diagnosi energetica, redatta se- condo il D.Lg. 102/2014 è un do- cumento che entra profondamente nell’organizzazione industriale e che vede coinvolte, nell’acquisizione dei dati, diverse figure aziendali (ufficio acquisti, responsabile di produzione, tecnici manutentori, etc...).
Si deve rilevare come il modello di diagnosi energetica, reso obbligato- rio dal suddetto decreto, la cui me- todologia di esecuzione è specificata nelle norme UNI 16247-1-2-3-4 ed i contenuti minimi indicati nell’allegato II del decreto e meglio ampliati e de- scritti nei successivi chiarimenti forniti dall’ENEA e dal MiSE, comporta una gerarchizzazione dei dati su quattro livelli, che diventano anche cinque se si considera la clusterizzazione.
Diagnosi energetiche e interventi futuri
Cavagrande e Mangiatorella, aziende multisito, hanno presentato un pro- gramma di clusterizzazione che ha identificato i siti oggetto di diagnosi. Una volta individuati i siti di Stilo (RC) per Mangiatorella e Milo (CT) per Cavagrande si è proceduto all’ac- quisizione dei dati (materie prime
acquistate; individuazione dei vettori energetici; consumi di energia; elen- co delle attrezzature, etc...) ed alla ripartizione dei consumi ripartiti per aree funzionali distinguendo servizi generali (es. illuminazione, riscalda- mento...etc), servizi ausiliari di pro- duzione (es. compressori, essiccato- ri, pompaggi, etc) e servizi principali (ciò che attiene direttamente ai cari- chi destinati alla produzione).
La diagnosi energetica rappresenta un’occasione unica per la conoscen- za dei processi industriali, compren- dere i consumi per unità di prodotto e individuare le inefficienze e le op- portunità di miglioramento e ciò at- traverso la possibilità di confrontarsi con misure concrete, benchmark di riferimento e la determinazione degli interventi possibili, del loro ranking, del PBT ecc.
Tra i contenuti della diagnosi vanno, infatti, riportati gli interventi ipotizzati, il loro costo presuntivo e la valutazio- ne finanziaria degli stessi e ciò con- sente di programmare gli interventi possibili in funzione anche del loro impatto finanziario, produttivo e del PBT.
Il ciclo produttivo dell’imbottigliamen- to non è un ciclo particolarmente complesso, si è rilevato che i consu- mi elettrici, che rappresentano quasi l’80% dei consumi totali, sono dovuti al sistema di compressione dell’aria per oltre il 60% e su questo si è inten- zionati ad agire migliorando le perfor- mances attraverso l’introduzione di inverter o la sostituzione di compres-
sori con altri più efficienti.
Altro carico rilevante è rappresentato dalla soffiatrice, in uno degli stabili- menti è stato realizzato un intervento sul sistema di riscaldamento delle preforme che ha garantito il 30% di risparmio.
Anche i motori presenti sulla linea di produzione rappresentano un obietti- vo di miglioramento e vanno modifi- cati con motori in classe di efficienza IE3 o dotati di inverter.
In merito al consumo di gpl si stanno valutando gli effetti, in termini di con- sumi e di costi, con un’altra tipologia di combustibile (gnl) che, ad una pri- ma indagine potrebbe comportare una riduzione dei costi pari di circa il 40%.
Con riferimento ai sistemi di traspor- to sono stati acquistati muletti elettrici per la mobilità del prodotto in stabi- limento o nei depositi, mentre per il trasporto a medio raggio l’analisi è più complessa e riguarda da un lato l’aggiornamento dei mezzi di tra- sporto, più efficienti e in linea con le migliori tecnologie disponibili al fine di ridurre i consumi; dall’altro le moda- lità di guida, i percorsi e la logistica. Si può ritenere che l’efficienza ener- getica rappresenta un percorso, un nuovo approccio per la conoscenza ed il miglioramento aziendale. Il rag- giungimento di un livello di efficienza energetica, cautelativamente stima- bile a regime nel 30%, può garantire anche un maggior livello di penetra- zione nel mercato e conseguente- mente maggiori livelli occupazionali.
FOCUS Efficienza energetica nel settore alimentare 1/2016 27
FOCUS
Efficienza energetica nel settore alimentare


































































































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