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Figura 2. Confronto dell’andamento dell’impiego dei combustibili più inquinanti sui consumi finali nel settore agroalimentare (anno 2006 = 100) Fonte: Elaborazione su dati Bilancio energetico nazionale, MISE, anni 2006-2014
tramite il proprio gestore, accesso alle proprie curve di consumo con dettaglio quarto orario.
Le aziende pilota coinvolte sono sta- te 7 per ogni Paese. I sotto settori dell’agroalimentare presi in consi- derazione nel progetto sono stati: il lattiero caseario, il vitivinicolo e il settore della pasta e nel successivo articolo l’esperienza del progetto è raccontata in maggior dettaglio.
A conclusione delle attività il proget- to ha previsto anche la creazione di strumenti online di supporto alle im- prese tra cui un database delle tec- nologie e pratiche innovative adatte alle imprese agroalimentari (FET), uno strumento che aiuti le imprese a verificare e valutare i propri consumi energetici (ESAT) ed un atlante delle imprese che hanno gia introdotto le innovazioni (GEO-SINERGIA)4. Sono stati inoltre coinvolti gli sportelli del BIC Lazio che forniscono alle im- prese informazioni sui finanziamenti europei disponibili per l’innovazione e l’efficientamento energetico e di- stribuiscono i materiali prodotti dal progetto. C’è un ampio margine di miglioramento delle performance del settore qualora gli imprenditori intra- prendano la strada dell’innovazione che passa attraverso il monitoraggio dei consumi e gli audit energetici. I recenti obblighi legislativi per le grandi imprese e le azioni di promo- zione per le PMI non mancheranno di ampliare la platea degli innovatori.
1. Food and Drink Europe, 2015: Data & Trends the European food and drink industry 2014-15. FoodDrinkEurope, Brussels (http://www.fooddrinkeurope. eu/uploads/publications_documents/ Data_and_Trends_2014-20152.pdf).
2. Ministero dello sviluppo Economico, 2014: Bilancio Energetico Naziona- le Annuale (http://dgsaie.mise.gov.it/ dgerm/ben.asp)
3. Kaminsky J. and Leduc G., 2010: Energy efficiency improvements hop- tions for the EU food industry. Politika Energtcyzina”, 13, p 81-95
4. Sinergia project, 2015: Handbook: Energy efficiency tools to increase agro-food company competitiveness. P.46 (http://www.sinergia-med.eu/in- dex.php/handbooks)
e persistono, ma in quote esigue, i consumi di fonti di bassa qualità ambientale come gli oli ATZ e BTZ. (Figura 1).
Tali fonti, meno sostenibili dal punto di vista della qualità dell’aria, ma più economiche mostrano una dinami- ca rapida di sostituzione a favore del gas naturale e dell’elettricità. È evidente che lo sforzo delle impre- se è stato soprattutto verso le fonti più versatili, l’elettricità, o più puli- te, il gas, anche in virtù di una rete sempre più capillare ed estesa. Gli oli combustibili (ATZ e BTZ) ed il carbone di legna hanno ridotto dra- sticamente il loro peso percentuale sui consumi finali anch’essi in calo. (Figura 2).
Nella produzione, trasformazione e stoccaggio degli alimenti molti sono i processi energivori. La gran parte dei consumi sono ascrivibili ai trat- tamenti di tipo termico (caldo, fred- do) ed alle macchine di processo e movimentazione. Cottura, pastoriz- zazione, sterilizzazione, insieme a refrigerazione e surgelazione, sono, tradizionalmente, le voci più pesanti dei bilanci energetici di una impresa agroalimentare ma non sono da tra- scurare i consumi dei servizi ausiliari (illuminazione, condizionamento e riscaldamento edifici)3.
Le imprese del settore hanno tre potenziali strategie per innovare e ridurre i propri consumi energetici: sostituire i propri macchinari con
altri più moderni ed efficienti; so- stituire le fonti fossili introducendo le rinnovabili per le loro esigenze, soprattutto termiche; modificare i processi cioè innovare radicalmente il processo produttivo, impiegando tecnologie radicalmente nuove e meno energivore ove possibile. Per quanto l’una soluzione non escluda l’altra le imprese, spesso legate a prodotti della tradizione, sono indi- sponibili a modificare totalmente il processo ma piuttosto ad investire in quelle azioni di risparmio spesso dedicate alle tecnologie trasversali dall’illuminazione, all’aria compressa o ai sistemi di aerazione e condizio- namento. Sono invece restie a mo- dificare quelle macchine di processo legate direttamente alla qualità del prodotto finale.
Esiste una diffusa mancanza di con- sapevolezza delle opportunità tec- nologiche, finanziarie e normative attuali e scarsa attenzione ai propri consumi energetici che possono pesare sul fatturato in percentuali variabili dall’1-2% al 10-12% secon- do il settore, la gamma di prodotti e l’organizzazione dell’impresa. Nes- suna delle aziende laziali incontrate nella fase di avvio del progetto aveva un proprio sistema di monitoraggio dell’energia né sapeva rispondere alla domanda di come, quanto e quando consumava in termini di uni- tà di misura ma solo di euro ne co- noscevano la possibilità di ottenere,
FOCUS Efficienza energetica nel settore alimentare 1/2016 21
FOCUS
Efficienza energetica nel settore alimentare


































































































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