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  precisione (la classe energetica rimane invariata) e si ri- sparmia tempo di calcolo.
Qualche ulteriore spunto di riflessione.
Possiamo davvero sperare di conoscere con precisione per quanto tempo, ogni mese, le tende di un edificio ver- ranno tenute chiuse? A questo riguardo, la stessa UNI/ TS 11300 si accontenta –né potrebbe essere altrimenti- di una stima probabilistica, dunque incerta. E di fronte all’incertezza, il tecnico non può che adottare un com- portamento cautelativo. Noi ne abbiamo proposto uno. Del resto, l’errore numerico che si commette agendo come descritto è modesto: l’EP cautelativo differisce da quello rigoroso per meno del 9 per cento, sia nell’edificio reale che in quello di riferimento. Differenza, si badi, par- ticolarmente elevata, legata a caratteristiche specifiche del caso in studio: la nostra villetta è infatti isolata, e la ra- diazione solare non viene schermata se non da elementi mobili (le tende delle finestre).
Solitamente, invece, sono presenti anche schermature fisse: alberi, edifici circostanti, colline, ma anche parti aggettanti dell’ edificio stesso. Limitando ulteriormente il contributo del sole, questi elementi hanno l’ovvio effetto di rendere ancora più vicina al vero la nostra ipotesi cau- telativa. Non è allora azzardato attribuire alla sovrastima dell’EP un valore tipico del 4-5 per cento. Un errore di questa entità è ben accettabile, se si considera lo “sco-
stamento massimo di più o meno il 5 per cento” che la normativa di legge tollera nei software commerciali (de- creto ministeriale 26 giugno 2015, art. 7, comma 1). Una breve digressione su quelle che abbiamo indicato come “schermature fisse”, e che, per maggior precisio- ne, andrebbero distinte in “ostruzioni” e “aggetti”. Per esse valgono considerazioni analoghe a quelle che ab- biamo già svolto riguardo alle tende (schermature “mobi- li”). Esiste, è vero, un metodo che consente di calcolarne l’effetto in modo rigoroso, o ritenuto tale; ma chi volesse cimentarvisi si troverebbe invischiato in un groviglio ine- stricabile di angoli rispetto all’orizzonte, angoli di aggetto, gradi di latitudine, orientamenti, variazioni stagionali: pro- vare per credere. E ricordando che stiamo parlando di pochi punti percentuali di errore (in senso cautelativo, per giunta), la domanda è, ancora una volta: ne vale la pena? Ben vengano, dunque, valutazioni cautelative, ma so- prattutto semplificate. E chissà che non si trovino prima o poi in commercio codici di calcolo semplici e a buon mercato. Quel giorno, i professionisti vedranno allegge- rirsi le loro spese professionali e potranno accontentarsi di onorari più contenuti. I prezzi sul mercato immobiliare scenderanno di qualche briciola; le transazioni immobilia- ri saranno un tantino più numerose, e così pure gli APE. Modesto, forse, magari impercettibile, ma qualche eco- nomista lo chiamerebbe un “circolo virtuoso”...
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE
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