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 Abbiamo dapprima calcolato l’EP in modo rigoroso, di- stinguendo, cioè, per ogni direzione di incidenza del sole, i vari mesi: abbiamo ottenuto un EP pari a 78,15 kWh/ m2 anno.
Come prescritto dalla legge, abbiamo ripetuto il calcolo nelle medesime condizioni per l’”edificio di riferimento” corrispondente, ottenendo un EP pari a 72,39 kWh/m2 anno.
La villetta è risultata avere la classe energetica B. Abbiamo poi ripetuto l’intera procedura valutando la ra- diazione solare nel modo cautelativo descritto (stima per difetto). Vediamolo con maggior dettaglio.
Consideriamo dapprima, ad esempio, la radiazione pro- veniente da sud. La UNI/TS 11300-1:2014 ci fornisce, al riguardo, la seguente informazione (prospetto 21): tra tutti i mesi che compongono la stagione di riscaldamen- to, quello durante il quale le tende vengono tenute chiuse più a lungo è ottobre, con l’86 per cento del tempo. Ab- biamo quindi assunto, cautelativamente, che tale valore riguardi non solo il mese di ottobre, ma anche tutti gli altri mesi. Durante l’intera stagione invernale, insomma, le tende delle finestre rivolte a sud vengono tenute chiuse per l’86 per cento del tempo totale.
In modo analogo abbiamo ragionato per le altre direzioni di incidenza: abbiamo quindi concluso che le tende sul lato est sono chiuse per il 73 per cento del tempo (valore relativo al mese di settembre) e quelle verso ovest per il 67 per cento (ancora settembre). Quanto al lato nord, si presume, in base al prospetto 21, che le tende siano tenute sempre aperte, in tutti i mesi. Tempo di chiusura: zero.
Un’ultima ipotesi riguarda l’efficacia delle tende. In base al prospetto B.6, abbiamo assunto (cautelativamente,
s’intende) che esse siano in grado, con la loro azione schermate, di ridurre di dieci volte la radiazione solare incidente.
Il vantaggio che deriva da tutto ciò è evidente: non solo abbiamo sostituito una trentina di numeri (quelli del pro- spetto) con soli quattro valori; ma –quel che più impor- ta- tale quaterna, scelta una volta per tutte (ed eventual- mente modificata per interpolazione), potrà d’ora in poi applicarsi a qualsiasi edificio del quale ci troveremo a determinare la classe energetica.
Il calcolo –assai più rapido- ha fornito un EP di 84,63 kWh/m2 anno per la villetta reale e di 78,61 kWh/m2 anno per l’edificio di riferimento. Entrambi sono maggiori (dunque peggiori, come era da attendersi) dei corrispon- denti valori “rigorosi” già calcolati. La classe energetica è, anche in questo caso, la B.
L’appetito, si sa, vien mangiando. Abbiamo ripetuto i cal- coli nuovamente, ma questa volta scegliendo valori che rendessero massima la radiazione solare (stima per ec- cesso). In questo caso, i valori di EP sono risultati –non stupisce, ormai- minori (migliori) di quelli “rigorosi”: 68,38 (edificio reale) e 63,22 (edificio di riferimento). La classe energetica? La B, naturalmente.
La classe energetica, insomma, è sostanzialmente indi- pendente dalla radiazione solare. La radiazione, infatti, agisce “nello stesso senso” sia sull’edificio reale, sia su quello di riferimento; sottostimandola, entrambi gli EP si spostano verso l’alto. Verso l’alto si sposta anche l’inter- vallo che definisce la classe energetica: i suoi valori limi- te, inferiore e superiore, sono infatti proporzionali all’EP dell’edificio di riferimento.
Tanto vale, allora, valutare il contributo solare in modo cautelativo e semplificato. Così facendo non si perde
   Calcoli dell’EP eseguiti in base a valutazioni semplificate (sottostima e sovrastima) della radiazione solare: confronto con i risultati forniti dal calcolo esatto
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gestione energia
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