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  CUS
sostenibile
fabbisogno termico necessario. Inizialmente la pompa di calore lavorerà a carico parziale, con l’ul- teriore riduzione della temperatura esterna la pompa di calore lavorerà con carichi sempre maggiori;
• Quando si raggiunge la cosiddetta temperatura di bivalenza (Tbiv), la pompa di calore sarà al 100% del carico: un ulteriore abbassamento della temperatura esterna richie- derà l’intervento integrativo della caldaia per poter mantenere gli ambienti riscaldati alla temperatura desiderata (zona 2). Anche in que- sto caso l’intervento della caldaia sarà proporzionato per mantener e le condizioni di comfort;
• Nelle giornate più fredde e fino alle condizioni di progetto (design), sotto la temperatura limite opera- tiva (Tlim), la pompa di calore non lavora e la caldaia fornisce l’intero fabbisogno per il riscaldamento dell’edificio (zona 3).
È importante ricordare che le tempe- rature di bivalenza e limite dipendono dal modello della pompa di calore scelta. La temperatura limite va poi
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  Sistema urbano
 tecnologia che ancora una volta in Italia sta emergendo prima ancora che in altri Paesi, quella degli appa- recchi ibridi.
L’ibrido è una realtà ben affermata nel settore delle automobili e c’è da attendersi che lo diventerà anche nel mondo della termoidraulica. Applicata al nostro ambito, questa tecnologia consente di combinare in un’unica soluzione le migliori presta- zioni della singola caldaia a conden- sazione e della pompa di calore, gra- zie ad una “intelligenza” che integra i due diversi apparecchi.
Per mezzo di un sistema di regolazio- ne sofisticato la soluzione ibrida, che è cosa ben diversa da un semplice assemblaggio in loco dei due pro- dotti presi separatamente, permette di far funzionare la caldaia e la pompa di calore in maniera ottimizzata, a se- conda di variabili che possono esse- re la temperatura esterna, le abitudini comportamentali dell’utenza e i costi del gas e dell’elettricità.
Ciò caratterizza gli ibridi come una soluzione di riferimento per la riquali- ficazione degli edifici esistenti anche grazie al loro minor impatto di costo rispetto ad altri sistemi. L’accoppia- mento tra la caldaia e la pompa di ca- lore consente infatti un più corretto di- mensionamento dell’intero sistema, in grado di garantire il comfort anche a picchi termici importanti e minimizzare l’investimento economico iniziale.
Nel diagramma che segue, tratto dal- la nuova pubblicazione Assotermica “I sistemi ibridi per riscaldamento – La transizione energetica e il ruolo del sistema ibrido”, è presente una linea rossa, che indica la potenza ri-
chiesta dagli ambienti in funzione del- la temperatura esterna: tale potenza cresce al diminuire della temperatu- ra esterna fino al valore di progetto per cui è dimensionato il sistema di riscaldamento (Tdes). Per tempera- ture più basse (situazione infrequen- te) l’impianto non sarà in grado di mantenere le condizioni di progetto in ambiente (20 °C).
La linea arancione indica la potenza erogabile dalla pompa di calore, che si riduce con il ridursi della tempera- tura esterna. La linea verde indica la potenza fornita dalla caldaia a con- densazione.
• Per temperature dell’aria esterna sopra un dato valore (convenzio- nalmente 16 °C) non vi è necessità di riscaldare gli ambienti («zona » a destra del grafico), in quanto le dispersioni di calore sono molto ridotte e bastano gli apporti ter- mici gratuiti (sole, calore prodotto da persone ed elettrodomestici) a mantenere i 20°C in ambiente;
• Quando la temperatura esterna si abbassa interviene la sola pompa di calore (zona 1), che fornisce il
 (fonte dati EHI/Assotermica)
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gestione energia FOCUS Sistema urbano sostenibile
   














































































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