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Tabella 1. Costi e potenziali risparmi annuali di EMAS in termini di ef cienzaaumentata competitività di fronte al committente pub- blico, l’azienda ha deciso da un anno a questa parte di intraprendere l’iter per aderire allo schema EMAS, iter che si è da poco concluso positivamente.Sul sito dell’ISPRA al seguente link “http://www.ispram- biente.gov.it/it/certi cazioni/emas/elenco-organizzazio- ni-registrate-emas” è disponibile il data-base delle orga- nizzazioni registrate in Italia. Con sorpresa, per le attività di Bil nger Sielv, individuate dai seguenti codici NACE: – 41.20 costruzione di edi ci residenziali e non residen-ziali;– 43.20 installazione di impianti elettrici, idraulici, di ri-scaldamento e di condizionamento;sono indicate solo otto organizzazioni (al 15/11/2016). Questo trova una sua giusti cazione nelle dif coltà che questo schema ha incontrato e incontra tutt’ora nella dif- fusione, nonostante i bene ci visti e i diversi tentativi di agevolazione. Per uno studio sistematico di queste dif-  coltà si veda “Indagine sulle organizzazioni che abban- donano EMAS: analisi delle motivazioni e proposte per un rilancio dello schema” (rapporto ISPRA R249/2016). (Tabellia 1).La questione va affrontata da un punto di vista econo- mico in termini di investimento, ed è stato anche l’ap- proccio seguito da Bil nger Sielv. Il bilancio della nostra esperienza di prima adesione allo schema conferma in modo abbastanza fedele i parametri indicati nelle linee guida del 2013 quanto a costi. Riguardo ai bene ci, sono stati quanti cati i risparmi a livello di sede. Restano invece immateriali, ma di gran lunga prevalenti, i bene ci in termini di comunicazione e di immagine.Processo di certi cazioneL’azienda dispone già di un Sistema di Gestione Integra- to, che le consente di gestire molti dei processi correnti in termini di sistema e ad applicare ad essi i concetti del miglioramento continuo. L’azienda è già certi cata ISO9001, ISO14001, ISO50001 e OHSAS18001, per- tanto i temi relativi a qualità, ambiente, energia e sicurez- za sono gestiti in modo sistemico e certi cato. Questo è un vantaggio, perché si è già abituati a un tipo di approc- cio di natura sistemica che rappresenta l’ossatura della documentazione richiesta per l’adesione allo schema. Un altro vantaggio è rappresentato dalla semplicità con cui è possibile reperire le informazioni richieste per l’ade- sione, perché in parte già raccolte per altre certi cazioniquali ISO50001 e UNI11352.L’elemento chiave che contraddistingue EMAS da altre certi cazioni, e là dove è stato profuso maggior impegno a livello aziendale, è la redazione del documento di “Ana- lisi ambientale”, de nita come: “l’individuazione di tutti gli aspetti ambientali diretti e indiretti che hanno un im- patto ambientale signi cativo, opportunamente de niti e quanti cati, e compilazione di un registro degli impatti ritenuti signi cativi.”Gli aspetti ambientali che hanno un impatto signi cativo, dipendono ovviamente dal tipo di attività svolta dall’or- ganizzazione. Nel caso qui presentato, gli aspetti am- bientali ritenuti signi cativi sono di seguito elencati:– emissioni in atmosfera;– ri uti;– amianto;– ef cienza energetica;– contaminazione del suolo;– impiego di sostanze lesive per lo strato di ozono gasserra;– consumi da traf co veicolare; – consumi idrici;– prevenzione incendi;– scarichi idrici;– rumore;– apparecchi di riscaldamento; – materie ausiliarie e pericolose; – trasporto materiali pericolosi.Scelta e tipologia dei datiSenza un’organizzazione aziendale interna strutturata, non sarebbe stato possibile il reperimento dei dati richie- sti dalla Dichiarazione Ambientale: tutto il personale ha lavorato in armonia per garantire l’immediato reperimen- to dei dati di base: le bollette (più di 5000 voci distribuite da gennaio 2013 a giungo 2016).Dalla loro archiviazione nell’Uf cio Amministrazione, all’acquisto dei materiali e fatturazione delle bollette nell’Uf cio Approvvigionamenti,  no allo smaltimento dei ri uti gestito dal personale Magazzino. Anche il parco auto ha un’incidenza rilevante sia sul totale delle emis- sioni che dei consumi.Una delle peculiarità di una azienda di servizi come Bil-  nger Sielv sta nella frammentazione delle commesse: un classico esempio è il singolo sito produttivo, che comporterebbe una gestione più circoscritta e semplice, di quanto non lo sia la rete capillare di edi ci, che un’a- zienda di servizi si trova a gestire.La raccolta dei dati è la fase più dispendiosa in termini di tempo (circa un 65% dell’impegno) e si basa su estra- polazioni dal software gestionale aziendale. In esso sono presenti tutti i campi necessari per rendere immediata la tracciabilità di qualsiasi dato di consumo.La presentazione dell’aspetto ambientale sotto forma di rapporto A/B, dove B è per quasi tutti gli indicatori il fat- turato, rende il dato ambientale svincolato dalle dimen- sioni dell’organizzazione.È obbligatorio utilizzare quegli indicatori chiave? La ri- sposta è no: si possono generare nuovi indicatori adat- tandoli alle esigenze. Potrebbe essere considerato il numero di automezzi aziendali ed usarlo come denomi- natore per il parco auto, o ancora, suddividere i consumimercaTo & FinanzaDimensione organizzazionePotenziali risparmi annuali in termini di ef cienza [EUR]Costi di attuazione del primo anno di EMAS [EUR]Costi annuali di EMAS [EUR]Microimpresa3k – 10k22,5k10kPiccola20k – 40k38k22kMediaFino a 100k40k17kGrandeFino a 400k67k39k4/2016 35


































































































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