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di Micaela Ancora
to come lontano dalla realtà di processo o gestione del processo.
Il processo stesso, di essiccazione lenta di un prodotto di altissima qualità e offerto sui mercati internazionali, avrebbe potuto subire modifiche legate anche solo alla minima variazione della temperatura dell’enorme came- ra, e quindi non rispondere più agli standard aziendali ed alle aspettative dei clienti.
Nello stesso momento, sulla soluzione da noi proposta, di introduzione di un impianto addizionale che si colle- gasse alla già presente centrale termica, si inserisce la vo- lontà dell’azienda di acquistare una centrale a biomasse, complicando ulterioremente la necessita di dimensiona- mento energetico nonché la progettazione dei sistemi di monitoraggio asserviti alla verifica e rendicontazione di quanto ottenuto.
I benefici, derivanti dall’innovazione apportata, hanno dato la possibilità all’azienda di ottenere una rapidissi- mo vantaggio andando ad abbattere l’enevorgiricità del processo e raggiungendo quella che per noi deve essere il driver dell’efficienza energetica, ovvero la possibilità di gestire step di competitività a breve termine per rendere il prodotto o il servizio, e non il lavoro, aderente alle de- formazioni elastiche o anelastiche del mercato. Questo senza dimenticare i vantaggi secondari quali la possibili- tà di incrementare anche l’intensità tecnologica.
Ritiene che il mercato oggi offra alle aziende come la sua di operare con successo? Cos cambierebbe?
Ci troviamo di fronte ad un’ulteriore, ennesima, svolta del mercato, già fluido, dell’efficienza energetica nel bre- ve arco di tempo di ventiquattro mesi. Non potendo più fare affidamento su di una stabilità dei regolamenti che ne gesticono le dinamiche, in particolare quelle legate al “leverage” economico principale cui aziende, fornitrici o beneficiarie del servizio, si sono lungamente appigliate, siamo oggi costretti a guardare all’efficienza energetica come una potenzialità industriale la cui sostenibilità deve essere garantita dai soli margini di riduzione dei consumi, o del relativo eventuale aumento di produt- tività.
Per essere portatori di questo messaggi e poi concreta- mente in grado di darne seguito operativo, si deve su- perare l’impietoso giudizio di quello stesso mercato che non esprime una domanda, garantendo solidità tecnica, economica e finanziaria.
Non solo per parlare di efficienza energetica oggi si deve essere in grado di contribuire con idee realmente innova- tive, cui faccia seguito solo poi la rincorsa all’ultima tec- nologia disponibile, ma si deve essere anche in grado di supportare i clienti con capacità finanziare, di sviluppo di partnership, e realizzazione di un servizio che gestisca il rischio tecnologico, di qualità della prestazione, e di domanda delle prestazione – energetica ovviamente -. Alla Vostra domanda posso, a nome di Avvenia, dare una risposta affermativa. Oggi, dopo più di dieci anni di esperienza in ventitre settori industriali, grazie allo
Intervista ai vincitori del Premio FIRE “Certificati Bianchi per un’industria energeticamente efficiente”
Vincitori sono i migliori progetti per un uso intelligente dell’energia nel settore industriale presentati dalle società di servizi energetici e dalle società con energy manager accredi- tate presso il GSE. Il Premio FIRE è stato organizzato orga- nizzato in collaborazione con Fiera di Rimini e KeyEnergy.
Giorgio Mottironi, Avvenia
Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono il progetto proposto?
Il progetto proposto ad analisi della commissione giudi- cante rappresenta un fulgido esempio di come l’efficien- za energetica possa intervenire nel migliorare la gestione dell’energia intervenendo su dinamiche strettamente legate al processo migliorandone le performance nel ri- spetto dei delicati equilibri cui risponde la qualità del prodotto.
Al di là degli aspetti tecnici che hanno riguardato un consistente recupero di cascami termici, originariamente dispersi tramite l’immissione in atmosfera di fumi, a val- le di un ulteriore postcombustore atto all’abbattimento degli inquinanti, quanto concretizzato si inserisce in un quadro operativo estremamente complesso. L’azienda, già avviata su di un cammino riguardante le “green o white solutions”, avrebbe potuto guardare con scettici- smo soluzioni proposte da un soggetto esterno percepi-
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gestione energia
Progetti innovativi legati all’efficienza energetica nell’industria