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sia dal punto di vista energetico che dell’uso di risorse. Infine problemi di accettabilità sociale spesso bloccano localmente nuovi progetti energetici, basati sia su fonti fossili (terminal di GNL, gasdotti, impianti e siti di stoc- caggio di CO2) che su fonti rinnovabili (impianti eolici of- fshore, impianti fotovoltaici a terra che competono con usi agricoli del suolo).
Scenari analizzati
Gli scenari analizzati rappresentano tre percorsi alter- nativi per una riduzione dell’80% delle emissioni di CO2 al 2050 rispetto al 1990. Essi differiscono per le ipo- tesi di base circa la disponibilità di alcune tecnologie chiave a costi contenuti e sono simulati assumendo diversi costi e potenziali tecnici per quelle tecnologie, o per la CCS. Gli scenari sono stati quantificati con un modello dettagliato del sistema energetico (TIMES-Italy) e poi analizzati con due modelli di Equilibrio Economico generale (GDYn-E e ICES) per esaminarne gli impatti macroeconomici.
1.Lo scenario CCS + Rinnovabili (CCS) ipotizza una grande disponibilità di produzione elettrica da rinno- vabili e da fonti e tecnologie fossili associate a CCS che, insieme, consentono una forte decarbonizzazio- ne del sistema elettrico ed una elettrificazione spinta degli usi finali;
2. Lo scenario di Efficienza Energetica (EFF) ipotizza una minore disponibilità di opzioni per decarbonizzare il sistema elettrico, dunque costi del kWh più elevati e un minore uso di elettricità nei settori di uso finale. Per raggiungere il target emissivo, il sistema adotta tecnologie avanzate di efficienza energetica e fonti rinnovabili per usi termici e di trasporto.
3. Lo scenario di Riduzione della Domanda (DMD_RED) rappresenta la risposta del sistema energetico ad una disponibilità commerciale ancora più limitata di tec-
nologie CCS (specialmente nell’industria) e a costi di
decarbonizzazione elevati.
Tutti e tre gli scenari considerati raggiungono al 2050 un livello emissivo inferiore ai 90 MtCO2 (contro 320 MtCO2 nello scenario REF): in termini pro-capite sono circa 1,5 tCO2.
Le riduzioni sono guidate da un drastico abbassamento delle emissioni di CO2 per unità di energia utilizzata, ad un tasso del -3.0% m.a.. Le fonti rinnovabili e l’energia elettrica sostituiscono progressivamente il consumo di fonti fossili (la cui quota scende al 30-35% nel 2050 contro il 70% dello scenario di riferimento), ed il miglio- ramento dell’efficienza energetica ne riduce ulterior- mente la domanda. La dipendenza energetica al 2050 scende intorno al 30-35% a seconda dello scenario. Uno sviluppo più o meno rapido delle tecnologie CCS determina nel lungo periodo il ruolo di combustibili fos- sili come il carbone e il gas.
Cruciale in questa transizione è la decarbonizzazio- ne quasi totale della generazione elettrica (-97% delle emissioni nel 2050 rispetto al 2010). Le emissioni per kWh prodotto scendono da 410 gCO2 nel 2010 a 7-13 gCO2 nel 2050. Le rinnovabili forniscono fino al 93% della produzione elettrica al 2050 mentre il contributo delle rinnovabili intermittenti sale al 55-58% dell’output elettrico netto. Ma la riduzione delle emissioni è forte anche nel settore Civile (90-95%), nell’Industria (50- 54%) e nei Trasporti (65-70%).
Se i fabbisogni di energia primaria si riducono del 26-37% e l’intensità energetica complessiva cala del 27-38% rispetto allo scenario REF, gli usi finali dimi- nuiscono del-36-48% al 2050: l’efficientamento delle tecnologie di uso finale è un tratto comune a tutti gli scenari DDP.
Lo sforzo tecnologico ed economico richiesto per la transizione è considerevole. Rispetto allo scenario REF
Figura 1. Produzione elettrica per fonte negli scenari al 2030 e 2050. Fonte: Elaborazioni ENEA
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gestione energia
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE


































































































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