Page 47 - untitled
P. 47
Strategie di decarbonizzazione per l’Italia al 2050
Maria Rosa Virdis e Maria Gaeta • ENEA, Unità STUDI, Servizio Analisi e Scenari
Secondo le indicazioni dell’IPCC, limitare l’incre- mento delle temperature medie globali a meno di 2°C richiede un azzeramento delle emissioni nette globali di gas serra (GHG) entro la seconda metà di questo secolo. Ciò comporterà radicali trasformazioni dei sistemi energetici già dalla prima metà del secolo, con un rapido declino dell’intensità carbonica in ogni settore (cosiddetta “deep decarbonization”).
Il Deep Decarbonizatio Pathways Project (DDPP)2 esplora i requisiti materiali per tale trasformazione in ciascuno dei paesi partecipanti, tenendo conto di con- dizioni socioeconomiche, aspirazioni di sviluppo, stock di infrastrutture, dotazione di risorse naturali e altri fattori rilevanti. L’ENEA e la FEEM hanno contribuito elaboran- do tre scenari di decarbonizzazione (DDP) e uno scena- rio di riferimento (REF) al 2050 per l’Italia.
La definizione degli scenari poggia sull’analisi delle ca- ratteristiche del sistema energetico nazionale e delle principali sfide tecnologiche, economiche e sociali che il paese dovrà affrontare su un percorso di profonda tra- sformazione energetica come quello ipotizzato.
Risorse e sfide tecnologiche e sociali
l’Italia è povera di risorse energetiche fossili. Per con- tro ha risorse di energia rinnovabile consistenti ma al- cune in gran parte sfruttate (idriche e geotermiche ad alta temperatura) e altre difficili da sfruttare per ragioni
geografiche (p.e. i siti adatti all’eolico offshore sono per lo più in acque profonde) o sociali. Il paese ha una elevata sismicità e caratteristiche orografiche che fa- voriscono il trasporto su gomma di merci e persone rispetto a quello ferroviario. L’esigenza di mantenere una forte base manifatturiera (attualmente pari al 15% circa del valore aggiunto complessivo) pone ulteriori problematiche. Oltre a ciò, il nostro Paese ha rinun- ciato all’energia nucleare, sostituita nel settore elettri- co da un forte uso del gas. Nei trasporti la quota dei prodotti petroliferi resta superiore alla media europea. Circa l’80% dell’energia consumata viene importata, anche se la recente crescita dell’uso di rinnovabili ha già leggermente ridotto la dipendenza energetica dall’estero al 77%.
Dopo l’abbandono del nucleare l’Italia deve puntare su altre tecnologie o l’efficienza energetica. Ma vi sono incertezze sulla possibilità di sviluppare tecnologie effi- cienti e poco costose capaci di espandere l’uso delle rinnovabili elettriche e sfruttarne appieno il potenziale esistente (eolico, biomasse, solare). Tra l’altro risulta dif- ficile superare la variabilità della produzione elettrica da rinnovabili assicurando la stabilità della rete e permettere l’uso commerciale della cattura ed il sequestro della CO2 (CCS) nelle industrie energy intensive e nella generazio- ne elettrica. Poi sussistono diverse barriere che ostaco- lano la realizzazione di processi produttivi più efficienti
4/2015 45
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE


































































































   45   46   47   48   49