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Si consiglia di associare all’anagrafica, oltre che i con- sumi di energia, anche la relativa spesa, al fine di poter confrontare il valore che l’Amministrazione dichiara a bilancio per la fornitura di energia con quanto realmen- te speso per la fornitura stessa. In assenza del dato di spesa è possibile stimare, a partire da un costo medio dell’energia e della quota di manutenzione (quota fissa), la spesa in funzione dei dati di consumo. Tale valore deve essere confrontabile con quello dichiarato a bilancio.
Frequenza dei dati da raccogliere
In generale occorre disporre dei suddetti dati di consu- mo su base mensile, ove siano disponibili dati a cadenza temporale più ampia è necessario effettuare una mensi- lizzazione forzata (es. suddividendo i consumi in maniera proporzionale tra i mesi).
Dove reperire i suddetti dati e come stimare i dati mancanti?
Le fonti principali dei dati sono le bollette di fornitura energetica e, nel caso di combustibili non da rete come il gasolio o la biomassa, sono le bolle di fornitura/fattura. Va verificato che le bollette siano in regime “multiorario” ossia correlate ad un contatore elettronico, diversamen- te i dati da contatori di vecchia generazione con regi- me “monorario” non sono in genere attendibili perché spesso stimati. Nel caso del teleriscaldamento è con- sigliabile individuare la fonte energetica principale che alimenta l’impianto di produzione del calore e operare le appropriate conversioni energetiche. Per i contratti di gestione calore/servizio energia al posto della bolletta occorre utilizzare i dati di report mensile, in genere a di- sposizione del Comune da contratto. Per gli impianti con FER occorre recuperare (da portale GSE o da sistema di monitoraggio del Comune o altro):
– i dati di consistenza degli impianti e l’energia elettrica/
termica prodotta, suddivisa per fasce orarie F1, F2 e
F3 (nel caso dell’energia elettrica);
– le quote di energia autoconsumata sempre suddivise
per fasce orarie (per differenza si otterrà l’energia ce-
duta alla rete).
Per gli impianti FER non monitorati in maniere adeguata, se, per esempio, fossero disponibili solamente i dati di produzione mensile da FV non suddivisi per fascia, sarà necessario effettuare delle ipotesi utilizzando per analo- gia le percentuali di produzione per fascia di altri impianti FV confrontabili e monitorati. Mentre per stimare qua- le quantità di energia prodotta è stata autoconsumata dall’utenza, occorre effettuare delle attente valutazioni: solo se la produzione dell’impianto FV è largamente in- feriore ai consumi da rete si può considerare autocon- sumata tutta la produzione (con attenzione a ripartirla su periodi di sabato e domenica, ossia F2 e F3) diversa- mente si possono fare solo stime (meglio se a seguito di misure in campo.
Alcune ricorrenti criticità
È importante che sia individuato dal RU un Responsabile per ogni tipo di dato fornito, in modo da poter tener trac- cia della provenienza e dell’affidabilità del dato stesso. È necessario porre attenzione all’aggiornamento del dato
reperito: se esso si riferisce ad un’utenza esistente o ad un’altra dismessa. È comunque opportuno eseguire una verifica sull’attendibilità del dato.
A livello di macroaree (energia elettrica, riscaldamento) è consigliabile effettuare un controllo incrociato sui dati forniti dalla Ragioneria del Comune (spesa dichiarata a bilancio/tariffa media) e quelli dell’Ufficio tecnico (in questa fase si riesce anche a suddividere la spesa tra energia e costo della manutenzione per contratti in cui la fornitura dell’energia è inglobata in un canone omni- comprensivo).
Molto spesso capita che i dati disponibili non abbiano il grado di dettaglio desiderato (ad es. riassumono in sé utenze anche di tipologie diverse: caso più comune sono gli edifici serviti dalla stessa caldaia o dallo stesso contatore elettrico). Può capitare che i dati non siano utilizzabili (es. forniti su file con formati particolari e non convertibili in altri utilizzabili e modificabili per le analisi). La raccolta di dati attendibili è comunque difficoltosa e solitamente coinvolge un elevato numero di uffici con mansioni diverse: necessita quindi di un adeguato co- ordinamento tra di essi, spesso non attuato anche per scarsa sensibilità al tema specifico delle spese energeti- che e/o dei consumi energetici.
Elaborazione preliminare dei dati e caricamento su database
Si consiglia di riportare tutti i dati raccolti in fogli di cal- colo organizzati per uso energetico, tipologia di utenza, POD, ecc. al fine di potere procedere alla fase successi- va di “analisi critica dei dati”.
Prima di inserire i dati raccolti nel database però, è in- dispensabile procedere ad un’analisi critica per essere sicuri che i dati raccolti siano quelli più affidabili e parzia- lizzati possibili, e che non vi siano più dati mancanti. Allo scopo vanno effettuati vari controlli incrociati tra docu- menti/dati di provenienza diversa.
Analisi dei dati iniziale e valori di riferimento (punto 5.5 norma UNI CEI EN 16247-2:2014)
La “pDE” si deve basare sulla valutazione di indici pre- stazionali Di seguito si riportano alcuni indicatori utilizzati per il presente progetto.
IMPIANTI IP
– tariffa media unitaria [€/kWh] che rappresenta il prez-
zo medio dell’energia elettrica;
– numero di ore di accensione dell’IP per anno [n°ore/
anno], calcolato come rapporto fra consumi (kWh/ anno) e potenza installata (kW) opportunamente incre- mentata dei sistemi ausiliari (valori accettabili in prima battuta compresi tra 3800 e 5000 ore/anno);
– potenza media di ogni punto luce [e nel periodo di riferimento del report;
– Riepilogo delle criticità emerse nel periodo di riferi- mento del report;
– Riepilogo delle attività/documenti che deve fornire il Comune per la continuazione delle attività del proget- to;
– Tempi di consegna di tali documenti da parte del Co- mune.
I report intermedi servono per l’informazione costante
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gestione energia
FORMAZIONE & PROFESSIONE


































































































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