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della PA sull’avanzamento dei lavori, per il coinvolgimen- to della PA sull’avanzamento dei lavori e per la responsa- bilizzazione della PA nei confronti del progetto.
Il report finale deve riportare il metodo seguito e le fasi che lo costituiscono, quindi descrivere, in sintesi, i risul- tati delle analisi fatte, le indicazioni operative per il miglio- ramento (ottimizzazioni gestionali, interventi di efficienza energetica con modifiche tecniche) e i saving correlati. Per gli interventi di miglioramento di efficienza energetica onerosi, il calcolo dei saving deve essere supportato da valutazioni costi-benefici. (NB Nel caso del Comune si ricorda che l’attività si è fermata a livello di “pDE” per cui non sono stati svolti sopralluoghi in campo e non sono stati individuati gli interventi di dettaglio, con le relative analisi costi-benefici).
Le modalità di rappresentazione comparata dei dati e degli indici presi a riferimento sono molteplici e dipendo- no molto dal tipo di utenza e dalle caratteristiche che si vogliono evidenziare. In genere si consiglia di rappresen- tare i dati dei consumi elettrici per ogni utenza, suddivi- si per fascia, tramite istogrammi per evidenziare come questi si distribuiscano sulle tre fasce orarie. Ugualmente per i consumi specifici riferiti all’unità di superficie o per alunno, avendo cura di ordinare gli edifici sull’asse delle ascisse in base alla superficie crescente/decrescente, si consiglia una rappresentazione per istogrammi.
Spunti conclusivi
Di seguito si evidenziano alcune conclusioni che si pos- sono incontrare frequentemente in report finali per le ”pDE” per PA:
– se i consumi di energia primaria superano i 1000 tep/
anno, evidenza del conseguente obbligo di nomina di
un Energy Manager (legge 10/91) e degli esiti della
verifica dell’eventuale presenza di tale nomina;
– indicazioni relative alla verifica di conformità dei con- tratti delle utenze (quali le scuole) per le quali può es- sere applicata la tariffazione dell’energia elettrica con
un’aliquota IVA agevolata al 10%;
– evidenza dell’eventuale necessità di allineamento tra
la potenza contrattuale per forniture elettriche di im- pianti IP gestiti da EnelSole e i valori di potenza instal- lata da censimento annuale fornito da EnelSole;
– evidenza dell’eventuale necessità di azione integrata tra gli uffici: in una PA, come nel privato, l’articolazione delle mansioni tra i diversi uffici di competenza non deve impedire la collaborazione e il coordinamento con ognuno di essi;
– l’informazione, la formazione e il coinvolgimento di tut- to il personale anche sulla gestione energetica perché rappresentano le basi per un miglioramento progres- sivo;
– evidenza, se del caso, della poca cultura della gestio- ne degli orari di funzionamento impianti;
– richiami sull’esigenza di coerenza tra spese di bilancio ripartite in vari centri di costo e tipologie e le spese reali fatturate. Lo scostamento di spesa inerente è in genere in parte riducibile provvedendo ad una più ar- ticolata e puntuale attribuzione di spesa alle voci di bilancio. Vanno chiarite le residue differenze tra spese;
– evidenza di come l’elevato eventuale numero di siti (scuole elementari e materne, siti ad uso sociale, im- pianti sportivi), con inerenti costi energetici ma anche di manutenzione, pulizia, ecc., potrebbe essere og- getto di un piano di ottimizzazione generale, con prio- rità per siti non utilizzati al meglio in termini spaziali.
FORMAZIONE & PROFESSIONE
BIBLIOGRAFIA
• Legge 9 gennaio 1991, n.10: Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia;
• D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412: Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzio- ne degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della L. 9 gennaio 1991, n. 10;
• D.Lgs. 102/2014 attuazione della Direttiva Europea 2012/27/UE;
• Deliberazione della Giunta regionale Piemonte 4/8/2009 n° 46-11968- Allegato 3 tabella 2.
• Norma UNI CEI/TR 11428:2011 “Gestione dell’energia Diagnosi energetiche - Requisiti generali del servizio di diagnosi
energetica”;
• Norma UNI EN 15603:2008 “Prestazione energetica degli edifici - Consumo energetico globale e definizione dei metodi di
valutazione energetica”;
• Norma UNI CEI EN 16247-1:2012 specifica i criteri relativi a “Diagnosi energetiche - Parte 1: Requisiti generali”;
• Norma UNI CEI EN 16247 - 2:2014: “Diagnosi Energetiche - Parte 2: Edifici”;
• Norma UNI CEI EN ISO 50001:2011: “Sistemi di gestione dell’energia - Requisiti e linee guida per l’uso”;
• Norma ISO 50002:2014: “ Diagnosi energetiche - Requisiti e guida per l’uso”.
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