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Rapporto annuale sugli energy manager tra crescita ed ostacoli la  gura professionale si fa strada!Micaela Ancora – FIRECome ogni anno, la FIRE ha presentato il Rapporto sugli Energy manager, una fotogra a della  gura professionale e delle sinergie consolidate (e non) con gli attori del mercato energetico. Ci sono molti spunti che emergono dal Rappor- to, forse quello più indicativo è che nu- mero degli energy manager continua a crescere anche se con andamenti diver- si a seconda del settore di riferimento. Nel 2016, infatti, la FIRE ha registrato un buon livello di nomine in particolare nel settore civile e industriale, meno nella pubblica amministrazione. Interessanti alcuni elementi colti dall’indagine con- dotta dalla FIRE a complemento del rap- porto, che nel 2017 ha analizzato nello speci co i bene ci non energetici, i si- stemi di monitoraggio, industria 4.0 e al- cuni aspetti collegati alla riquali cazione energetica degli edi ci. Ciò che emerge è una attenzione crescente all’uso delle nuove tecnologie ICT per  ni di monito- raggio e automazione – sebbene non ancora adeguata agli scenari di industria 4.0 – e la comprensione dell’importan- za di valutare i bene ci non energetici collegati agli interventi di ef cienza ener- getica. Le imprese più avanzate hanno compreso che l’energia e le altre risorse non sono solo commodity o fonti di co- sto, ma possono trasformarsi in leve di business e di competitività integrandosi con lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e di  liere più ef cienti.Ritornando al rapporto, le nomine per- venute alla FIRE entro il 30 aprile 2016 sono state 2.239. Di queste 1.519 sono relative ad energy manager pri- mari nominati da soggetti obbligati e 720 da soggetti non obbligati dalla leg- ge 10/1991. Buona la performance dei settori industriale, del commercio e ban- cario, ma non quella della PA, in cui si segnala anche la riduzione delle nomine nella sanità, il comparto più energivoro nel settore pubblico, passata dai 180 energy manager del 2007 ai 100 odierni. Dei 1.611 energy manager interni all’a- zienda (sia obbligati che volontari), 195 hanno conseguito la certi cazione in Esperto in Gestione dell’Energia, men- tre per quanto riguarda i 335 nominati in qualità di consulente esterno ne risulta- no 126. I soggetti che hanno nominato un energy manager e che al contempo sono in possesso della certi cazioneNomine pervenute da soggetti obbligati per i vari settori di attivitàSoggetti potenzialmente inadempienti alla nomina nella PA.ISO 50001 per il loro sistema di gestio- ne dell’energia risultano essere 115 (si segnala lo studio realizzato da FIRE in collaborazione con CEI e CTI in merito ai sistemi di gestione dell’energia in Italia). Per quanto riguarda i certi cati bianchi si registra una maggiore partecipazio- ne diretta allo schema tra i soggetti che hanno provveduto alla nomina volontaria di un responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia rispetto a coloro i quali sono soggetti all’obbligo di legge. La partecipazione è leggermente aumentata rispetto al 2015.A supporto della  gura dell’energy ma- nager e delle imprese FIRE ha avviato nel 2016 l’Osservatorio degli energy manager, il cui obiettivo è la condivisio- ne di esperienze virtuose tra gli energy manager e la discussione di argomenti fondamentali per la maggior parte degli operatori (e.g. sistemi di gestione dell’e- nergia ISO 50001, energy performance contracting EPC, split incentive, pro- tocollo di misura e veri ca dei risparmi IPMVP, cambiamenti comportamentali, etc.). Il primo risultato dell’Osservato-rio, legato al tavolo tecnico dedicato alla P.A., è una guida volta a facilitare la nomina dell’energy manager in questo speci co settore e de nirne in modo più chiaro compiti e responsabilità.L’uso intelligente dell’energia rappre- senta un’occasione per le nostre im- prese in termini di produzione di beni e servizi e di aumento della competiti- vità, grazie allo sfruttamento dei bene-  ci multipli che si accompagnano alla riquali cazione energetica di edi ci e linee produttive. L’energy manager in questo contesto rappresenta una  gu- ra determinante, che non sempre gode dell’inquadramento e degli strumenti necessari per consentire alle imprese e agli enti che lo nominano di cogliere le opportunità disponibili. Eppure per es- sere competitivi in futuro sarà necessa- rio sempre più sviluppare sinergie fra la gestione delle risorse e il core business. FIRE collabora con il MiSE per favori- re la diffusione di una visione nuova da parte di imprese ed enti, in linea con gli obiettivi della Strategia energetica na- zionale.3/2017 31L’OSSERVATORIO


































































































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