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USSCAMBIO DIRETTO BREVE DESCRIZIONEUna evoluzione del classico schema, che prevede l’utilizzo di un  uido intermedio tra i gas e il  uido organico, è lo scambio diretto.Nello scambio diretto, i gas caldi sono raffreddati all’interno di uno scam- biatore di calore dove, all’interno dei tubi, c’è il  uido organico che eva- pora grazie al calore contenuto nei gas. Il vapore di  uido organico viene, quindi, inviato in turbina dove c’è l’espansione e la conseguente pro- duzione di potenza meccanica trasformata in potenza elettrica tramite il generatore.I vantaggi dello scambio diretto sono molteplici:– minore numero di componenti e conseguente riduzione del CAPEX – minori autoconsumi– minori costi di manutenzione– layout più compattoRestano alcune barriere per lo sviluppo di tale so-luzione in casi particolari:– sorgenti multiple e distanti tra loro, layout– fumi a temperature superiori ai 500°CTurboden ha implementato lo scambio diretto in 4impianti da 600 kWe collegati a motori a combu-stione interna in Italia e ad un forno di preriscaldodelle billette a Singapore.– bene ci ambientali ed ef cienza energetica su larga scala,– sviluppo di tecnologia, che ora i ci- nesi stanno proponendo nel mon- do con una posizione di leadership grazie al track record domestico.Il contributo Turboden al settore dei recuperi termici si struttura dal 2008, quando con FIRE lancia il progetto H-REII (www.hreii.eu), ovvero lo studio del potenziale di recupero di calore per generazione elettrica con tecnologia ORC nelle Energy Inten- sive Industries italiane ed europee e barriere alla sua introduzione.Lo studio evidenzia la fattibilità tecno- logica, ma anche l’esistenza di bar- riere non tecnologiche derivanti da:– ore di funzionamento degli im-pianti, la crisi incombe e la visioneè di corto raggio– elevato capex e dalla mancanzadi  nanza dedicata,– panorama regolatorio non de ni-to: il calore inutilizzato che esce dai processi industriali e che scal- da l’aria delle nostre città e peri- ferie non è assimilabile alla coge- nerazione e non è rinnovabile (c’è ma non ha una casa!)– progetti realizzati di fatto inesi- stenti (manca l’effetto emulazione perché manca un track record).Qualche pioniere con un po’ di vi- sion c’è sempre e la Commissione Europea aiuta gli audaci. Il gruppo Feralpi implementa il primo progettodi recupero calore da forno elettrico siderurgico con ORC (www.hreei. eu/demo), generando 2,7 MWe per autoconsumi di stabilimento e vapore per alimentare una rete di teleriscaldamento asservita ad un processo industriale. Seguirà ORI MARTIN a Brescia in cooperazione con A2A, progetto che recupera ca- lore di scarto dal forno siderurgico in inverno per cederlo alla rete trl e d’estate per produrre energia elet- trica per usi interni (considerato una eccellenza europea tanto da essere oggetto di un progetto smartcities - visibile su youtube digitando “Ori Martin introduce i Recovery project”) A breve sarà disponibile ARVEDI, tecnologia differente, taglia maggio- re in operation a  ne 2017.Questo consente lo sviluppo di una  liera italiana che propone e sviluppa progetti all’estero, come, ad esem- pio, in Giappone per il gruppo side- rurgico Aichi Steel.In parallelo si sviluppa anche il recu- pero nel settore vetro, AGC a Cu- neo, O-I a Villotta e recentemente un progetto da 5,5 MW per Duzce Cam in Turchia. “Last but not least” Fonderia di Torbole, primo impianto di recupero calore da cubilotto nelle fonderie di ghisa, ultimo avviato in casa Turboden.Nell’industria del cemento Turboden conta 5 impianti in esercizio nel mon- do per primarie realtà quali Italcemen-FOCLe grandi aziende energivoreti, Heidelberg, Lafarge-Holcim, CRH di taglie comprese tra 1 e 5 MWe. Per ciò che riguarda l’Italia, il 2018 vedrà una installazione completa- mente nuova presso lo stabilimen- to di Cementi Rossi a Piacenza. Il primo ORC da 2 MWe “a scambio diretto” (vedi box 2) anch’esso rico- nosciuto come il primo impianto al mondo di questo tipo e per questo premiato dalla Commissione Euro- pea http://www.tasio-h2020.eu/.Considerazioni per ri etteresu possibili indirizzidelle risorse pubblicheCiò di cui si ha ad oggi bisogno è un intervento strutturale, quale quello degli sconti alle imprese energivore, doveroso per mantenere la compe- titività internazionale delle nostre im- prese manifatturiere, dovrebbe per forza di cose essere collegato ad una strategia di lungo periodo che preveda il reimpiego di tali ingen- ti risorse (1,4 – 1,5 Miliardi di Euro all’anno) in interventi di ef cienza energetica (ad esempio collegati ai risultati degli audit energetici)?In caso contrario la strategia sarà di corto respiro e soprattutto avremo sfruttato solo in parte l’opportuni- tà. Opportunità che di nuovo passa dall’Europa attraverso gli ingenti de- nari a disposizione per gli interventi di ef cienza energetica, gestiti sia a livello centrale, sia dai singoli stati membri che dal sistema  nanziario attraverso delle facility dedicate. A tal proposito Turboden, Italcogen e FIRE partecipano al gruppo di lavoro EEFIG – Energy Ef ciency Financial Institutions Group - http://www.ee g. com/ della Commissione Europea, che conta oltre 100 organizzazioni, prevalentemente del mondo  nanzia- rio con l’obiettivo di promuovere po- licy e strumenti  nanziari dedicati agli investimenti in ef cienza energetica nell’ambito building e industry.FOCUS Le grandi aziende energivore 3/2017 27


































































































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