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vegetali. Inizialmente il gas delle discariche aveva un ruolo prevalente mentre poi hanno prevalso i digestori legati agli allevamenti e all’agricoltura. A quest’ultimi è legata l’espansione della potenza così come l’aumento delle ore di esercizio, generando per la prima volta red- diti in agricoltura e diffondendo tecnologie.
Oggi il biogas è bruciato in motori a ciclo Otto per ge-
nerare elettricità, da immettere in rete mentre sono in
avvio le procedure per l’immissione del biogas puri ca-
to nella rete del gas naturale, da addebitare poi all’uso
di fonti rinnovabili per il trasporto. Una volta rivista la
Combustibili solidi rinnovabili
I combustibili solidi sono costituiti dalla quota biogenica dei ri uti solidi urbani (il 50% de loro peso) e da le- gno sminuzzato (cips) tale da permetter il caricamento meccanico sulle griglie. Questi impianti si erano già svi- luppati nel decennio precedente per il CIP 6 ed hanno avuto un limitato sviluppo sia per le opposizioni ai ter- movalorizzatori di ri uti sia per le dif colta della logistica delle biomasse, precedentemente esposte.
Nelle tavole di Terna dedicate alla produzione termoe-
lettrica il biogas è quantitativamente individuato come
normativa sulla gestione formale delle materie seconde
“altri combustibili gassosi”, mentre i bioliquidi solidi a
Nelle tavole di Terna dedicate alla produzione termoelettrica il biogas è quantitativamente
e dei sottoprodotti, si possono aprire grandi spazi per temperatura ambiente, e i solidi vegetali sono inglobati
individuato come “altri combustibili gassosi”, mentre i bioliquidi solidi a temperatura ambiente, e i
sinergie fra agricoltura, industrie alimentari e gestione nella voce “altri combustibili solidi”.
solidi vegetali sono inglobati nella voce “altri combustibili solidi”.
dei re ui e ri uti urbani.
Generazione dagli impianti alimentati Bioliquidi da combustibili fossili
I bioliquidi erano inizialmente costituiti da oli vegeta- Per analizzare il funzionamento della quota di elettricità
Generazione dagli impianti alimentati da combustibili fossili
li di scarto dalla produzione per uso alimentare, per generata per via della trasformazione dell’ energia chi-
Per analizzare il funzionamento della quota di elettricità generata per via della trasformazione dell’
quantità molto limitate. L’esplosione di impianti, basati mica potenziale in calore e poi in energia meccanica e
energia chimica potenziale in calore e poi in energia meccanica e comprendere come è cambiato il
su motori Diesel lenti, nei primi anni del decennio è comprendere come è cambiato il mercato, è neces-
mercato, è necessaria una maggiore disaggregazione rispetto a quanto fatto per l’uso delle fonti
stata prodotta dagli incentivi sull’elettricità rinnovabi- saria una maggiore disaggregazione rispetto a quanto
rinnovabili; occorre non solo separare le diverse fonti, ma anche le diverse tecnologie di
le, impianti alimentati in larga parte da olio di palma fatto per l’uso delle fonti rinnovabili; occorre non solo
combustione/conversione e infine le funzioni della produzione, solo elettricità o cogenerazione di
importato dall’Indonesia e potenzialmente, da grassi separare le diverse fonti, ma anche le diverse tecnolo-
elettricità e calore.
animali. Negli stessi anni si è avuta evidenzia mondiale gie di combustione/conversione e in ne le funzioni della
La generazione da fonti fossili si è ridotta di 79,8 TWh per effetto di un aumento di 59,6 TWh della
che in quel Paese erano in atto ingenti incendi delle produzione, solo elettricità o cogenerazione di elettrici-
generazione da fonti rinnovabili e per una riduzione della domanda di circa 20 TWh.
foreste pluviali, disboscate per piantare palme da olio,
prodotto peraltro già importato per usi nell’industri dol-
tà e calore.
ciaria, e che gli incentivi europei ed italiani sul biodie-
La generazione da fonti fossili si è ridotta di 79,8 TWh
per effetto di un aumento di 59,6 TWh della generazio-
ne da fonti rinnovabili e per una riduzione della doman-
Il ruolo della cogenerazione
sel e sull’elettricità da biooli, erano il motore di questi
La cogenerazione di elettricità e calore è sempre stata applicata nelle imprese industriali italiane
disastri. La UE, che non aveva legato gli incentivi alle da di circa 20 TWh.
Tecnologie & iniziaTive
fin dall’inizio del secolo scorso per l’alto costo dei combustibili importati; negli ultimi decenni si
effettive potenziali produzioni di biomasse in Europa, è
estesa anche ai settore dei servizi per poter acquistare il gas naturale con le accise industriali più
poi corsa ai ripari dimezzando la quota d’obbligo sul Il ruolo della cogenerazione
ridotte di quelle previste per le utenze civili. Questa evoluzione, unita al minor ruolo delle fonti
biodiesel e impostando uno schema di vincoli sulla La cogenerazione di elettricità e calore è sempre stata
fossili, ha prodotto una situazione per la quale, l’impiego del gas naturale, proposto 20-30 anni fa,
I.L.U.C. “indirect land use change”, vincoli formali che applicata nelle imprese industriali italiane  n dall’inizio
per la produzione elettrica di base, in una fase di espansione della domanda, in nome
ci ricordano impietosamente le questioni dei controlli del secolo scorso per l’alto costo dei combustibili im-
dell’efficienza, della flessibilità, delle minori emissioni e delle limitate esigenze logistiche e
sulle produzione olearie nel nostro sud o sulle quo- portati; negli ultimi decenni si estesa anche ai settore
d’investimento dei cicli combinati gas vapore, si sia spostato poi, in una fase di contrazione della
te latte in Valle Padana. Molti impianti sono peraltro dei servizi per poter acquistare il gas naturale con le ac-
domanda, al servizio della generazione decentrata presso le utenze.
entrati in crisi quando il forte aumento della capacità cise industriali più ridotte di quelle previste per le uten-
In mancanza di una penalizzazione specifica delle emissioni di CO2, i vecchi impianti a carbone
installata ha prodotto consistenti rincari nella materia ze civili. Questa evoluzione, unita al minor ruolo delle
sono invece rimasti in opera; essi sono stati spesso aspramente difesi a livello locale, in nome del
prima. Si è ancora in attesa del decreto del MATT sulle fonti fossili, ha prodotto una situazione per la quale,
mantenimento dell’occupazione, mentre ci si opponeva magari a prototipi di solare termodinamico,
materie seconde che dovrebbe sempli care le proce- l’impiego del gas naturale, proposto 20-30 anni fa, per
in nome della non occupazione di suoli agricoli.
dure per l’utilizzo dei grassi animali, scarti della macel- la produzione elettrica di base, in una fase di espan-
Nel corso del 2015, con la caduta dei prezzi del petrolio che ha trascinato dietro tutti gli altri
lazione, attualmente sottoposti alla trasformazione in sione della domanda, in nome dell’ef cienza, della
combustibili, carbone in specie, persistendo la crisi produttiva la situazione non è cambiata.
farine animali  essibilità, delle minori emissioni e delle limitate esigen-
La tabella 4 presenta i dati sul ruolo della cogenerazione nel decennio secondo i vari combustibili.
Altri combustibili solidi
2004    2014
Carbone
2004    2014
Gas naturale
2004    2014
Gas derivati
2004    2014
Prodotti petroliferi
2004    2014
Totale
2004 2014
TWh sola generazion e elettrica
45
43,3
74,2
31,8
1,5
1,4
38,5
2,4
1
0,7
152
79,6
TWh in cogenerazio ne
0,5
0,1
55,6
61,8
3,9
1,7
8,5
2,3
0,2
11,1
80
85
Tabella 4. Ruolo della cogenerazione nell’uso dei vari combustibili fossili
tabella 5. Ruolo della cogenerazione nell’uso dei vari combustibili fossili.
Rielaborazione FIRE su dati TERNA
2/2016 21


































































































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