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signi cativi dei consumi energetici (energia elettrica e combustibili per la produzione di energia termica) degli edi ci, indicando un consistente risparmio conseguibile mediante alcune operazioni fattibili a livello gestionale per poter giungere a risparmi economici evitando ingen- ti investimenti da parte della città.
Energia Elettrica: analisi dei consumi e della spesa
Per quanto riguarda l’energia elettrica è stata analizzata la serie storica dal 2008 al 2014 dei consumi e delle spese corrispondenti. Le utenze attive della città risulta- no all’incirca 1200 e il consumo medio annuo comples- sivo di energia elettrica si attesta sui 79 GWhe con una spesa annua corrispondente a circa 16 milioni di euro. Suddividendo il consumo aggregato della città in cate- gorie di utenza, si evince che le categorie che maggior- mente incidono sui consumi risultano, nell’ordine: uf ci (45%), scuole (26%) e centri sportivi (20%) consumando all’anno rispettivamente circa 34 GWhe, 20 GWhe e 15 GWhe.
Analizzando il consumo elettrico annuo delle utenze at- tive della città2 suddiviso per fasce orarie, si ha che circa 12 GWhe/anno sono consumati in fascia mono-oraria F0 mentre circa 62 GWhe/anno sono contabilizzati con tariffazione a fasce di cui il 43% risulta in fascia F1, il 22% in fascia F2 e il 35% in fascia F3. Risulta, quin- di, piuttosto elevato il valore legato alle fasce F3 e F2 (ore notturne e festivi) se si considera che in molti degli edi ci di proprietà comunale (scuole e uf ci in partico- lare) l’effettivo utilizzo è concentrato nei giorni feriali e negli orari diurni. Circa 36 GWhe vengono consumati complessivamente nelle ore non di punta (fasce F2 e F3) e, se ipotizziamo di suddividere i consumi in fascia mono-oraria F0 con le medesime % di incidenza del- le fasce F2 e F3 non di punta, stimiamo un consumo complessivo in ore non di punta di circa 42 GWhe che corrisponde circa ad un 53% dei consumi globali della città. Questo signi ca che più della metà dei consumi annuali di energia elettrica della città sono effettuati in ore non di punta.
Avendo individuato tale anomalia si è approfondita l’a- nalisi dei consumi di energia elettrica ripartiti per fasce orarie effettuando anche la ripartizione per categorie di utenze elettriche.
Per le categorie di maggior incidenza sui consumi com- plessivi annui di energia elettrica si hanno consumi di circa 34 GWhe/anno (uf ci), 20 GWhe/anno (scuole), 15 GWhe/anno (centri sportivi). Se per tali categorie si ef- fettua il calcolo dell’indice N/F, ottenuto come rapporto fra la somma dei consumi elettrici nelle ore intermedie e non di punta, fasce F2 e F3, e consumi elettrici nelle ore di punta fascia F1, si ottengono valori di: 1,27 (uf ci), 1,03 (scuole) e 1,91 (centri sportivi). Tale indice permet- te di individuare con immediatezza eventuali anomalie gestionali, e gli elevati valori, calcolati per tutte e tre le categorie di edi ci di maggior peso, danno indicazione della necessità di indagare sulla gestione dell’utilizzo dell’energia elettrica, eventualmente implementando strumenti di gestione e monitoraggio che consentano di ridurre le apparecchiature accese fuori dai periodi di utilizzo effettivo degli edi ci. Il valore di 1,27 dell’indi- ce N/F ottenuto per gli uf ci, ad esempio, ci porta a
ri ettere sull’utilizzo dell’energia elettrica in tali edi ci, se si considera che un possibile valore di riferimento del rapporto è di 0,85 riferendosi ad uf ci con signi cativa presenza di informatizzazione del Nord Italia e con con- dizionamento estivo3.
Nello sviluppo dell’analisi, è stata calcolata, inoltre, una “potenza media annuale” per ognuna delle categorie di uso e per ogni fascia eliminando, in tal modo, un pos- sibile errore di analisi e di interpretazione dei risultati dovuto al fatto che ognuna delle tre fasce ha durata diversa e quindi un numero di ore annue diverso. Tale differenza potrebbe, infatti, rendere dif cile il confronto diretto fra i dati di consumo di energia elettrica per le diverse fasce; il calcolo della potenza media annuale im- piegata consente, invece, di determinare puntualmente le proporzioni esistenti fra i consumi elettrici nelle diver- se fasce. Calcolando, similmente al valore N/F sopra esposto, la percentuale di potenza media impiegata nel- le fasce F2+F3 rispetto a quella, presa come riferimento per il funzionamento “nominale” dell’edi cio, calcolata per la fascia F1, si ottiene la frazione della potenza im- piegata in fascia F1 che viene impiegata nelle fasce F2 e F3 aggregate. Si ha che, per le tre categorie di edi ci di maggior impatto sui consumi (uf ci, scuole e centri sportivi) la potenza impiegata nelle ore “fuori punta” è superiore al 50% rispetto a quella impiegata in F1; que- sto risultato (1) avvalora quanto appena detto rispetto all’energia elettrica consumata e (2) fornisce un’indica- zione ancora più chiara della necessità di implementare strumenti di gestione e monitoraggio che consentano di ridurre il numero delle apparecchiature accese fuori dai periodi di funzionamento dell’edi cio.
Analisi della spesa
La spesa annua di energia elettrica complessiva per il patrimonio della città si aggira attorno ai 16 milioni di euro. Stimando la spesa complessiva per le tre fasce orarie F1, F2 e F3, si deduce che la città spende, per consumi elettrici in ore non di punta (F2 e F3), circa 9 milioni di euro l’anno.
Stimando la spesa per categoria di utenza, si evince che, per le tre principali categorie di edi ci del patrimo- nio della città, tale spesa è di circa 4,1 milioni di euro (uf ci), 2 milioni di euro (scuole) e 2,2 milioni di euro (centri sportivi), per un totale di circa 8,3 milioni di euro all’anno.
Risparmi ottenibili
L’analisi effettuata sulla suddivisione in fasce dei con- sumi permette di studiare l’ef cacia economica di in- terventi di ottimizzazione gestionale; ad esempio, una riduzione del coef ciente N/F (ossia una riduzione dei consumi di energia elettrica nelle fasce fuori punta) per- metterebbe un risparmio economico considerevole; a ti- tolo di esempio, se venisse ridotto il coef ciente N/F per le categorie uf ci e scuole dai valori attuali (1,27 e 1,03 rispettivamente) ad un valore preso come target ragio- nevole di 0,85 e 0,50 rispettivamente si otterrebbe un risparmio annuo di circa 1.200.000 € (uf ci) e 780.000 € (scuole). Si precisa che il valore di benchmark indi- cato non rappresenta necessariamente il valore minimo raggiungibile, corrispondente al massimo risparmio ot-
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