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Il “petrolio verde” nei nostri boschi, è la biomassa legnosa
Redazione Prometeo/AdnKronos Fiper: “Riteniamo che il teleriscal-
damento alimentato a biomassa legnosa possa dare un significativo contributo in termini di energia pro- dotta”
Polmoni verdi, ma anche giacimenti. I boschi, di cui l’Italia è ricoperta per un terzo, sono vere e proprie riserve di “petrolio verde,” una risorsa ener- getica per l’intero Paese e in parti- colare per i comuni montani che proprio grazie al bosco possono produrre energia termica ed elettri- ca sfruttando la biomassa legnosa. Sfruttamento eccessivo? No, basta mettere in campo la giusta manu- tenzione per fa rifiorire un’economia basata sull’uso sostenibile del no- stro patrimonio boschivo.
È la posizione della Fiper, la Fede- razione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili. “Noi riteniamo che il teleriscaldamento alimentato a biomassa legnosa possa dare un significativo contributo in termini di energia prodotta, ma anche di filie- ra, dalla manutenzione dei boschi alla cura del territorio alla creazione
di posti di lavoro”, spiega Walter Ri- ghini, presidente della Fiper che, ad oggi rappresenta 90 Comuni (dai 2mila ai 10mila abitanti) teleriscaldati a biomassa vergine.
“Nel 2011 abbiamo riscontrato che in Italia esistono 800 Comuni in zone ai limiti del bosco o all’interno di esso non ancora alimentati da gas metano e che pertanto potrebbero usare questa biomassa per pro- durre calore ed energia – aggiunge Righini – Significherebbe realizzare 400 centrali di teleriscaldamento il che comporterebbe un ritorno eco- nomico, solo per la biomassa da fornire a queste centrali, di 10 miliar- di circa nei prossimi 20 anni”. Risparmio economico anche per il singolo cittadino che, nelle zone di montagna dove non è arrivato il metano, per il riscaldamento utilizza frequentemente le caldaie a gasolio. “Utilizzando la biomassa al posto del gasolio – spiega Righini – si ha me- diamente un risparmio che va dal 5 al 20%”.
Bene anche per l’ambiente perché tutte le emissioni dei camini a ga-
solio verrebbero eliminate, grazie al camino unico della centrale, monito- rata costantemente e dotata e di filtri appositi per abbattere le emissioni. Senza contare che le operazioni di cura e manutenzione del verde ne- cessarie per rifornirsi di biomassa senza danneggiare il bosco, garan- tirebbero, oltre alla produzione ener- getica, la cura del territorio. “Tutte le estati abbiamo boschi che bruciano soprattutto perché non sono cura- ti: un bosco verde più difficilmente prende fuoco di un bosco pieno di legname secco”, sottolinea Righini. Al tema la Fiper ha dedicato il libro “Biomasse legnose: petrolio ver- de per il teleriscaldamento italiano” che si può richiedere gratuitamente (spese di spedizione a parte) attra- verso il sito della Fiper (www.fiper.it). Un viaggio dagli Appennini alle Ande sul potenziale del legname e sui suoi protagonisti: imprenditori, pubbliche amministrazioni, politici, profes- sionisti. Alla scoperta della filiera bosco-legno-energia e delle diverse modalità di impiego delle biomasse legnose ai vari fini energetici.
Fotovoltaico, energia solare “doppiamente pulita” con nuovi materiali
Redazione Prometeo/AdnKronos
Ricercatori dell’Istituto Spin-Cnr con l’Università di Vienna e la North Carolina State University hanno stu- diato una ‘perovskite’ ibrida
Energia “doppiamente pulita” gra- zie a nuovi materiali fotovoltaici. Ricercatori dell’Istituto supercon- duttori, materiali innovativi e di- spositivi (Spin-Cnr) dell’Aquila, in collaborazione con l’Università di Vienna e la North Carolina State University (Usa), hanno studiato una ‘perovskite’ ibrida con interessanti proprietà fotovoltaiche e totalmente ecologica. I risultati sono pubblicati su Nature Communications. Le ‘pe- rovskiti’ ibride organico/inorganiche sono in grado di convertire il 20% dell’energia solare in energia elettri- ca. L’aspetto negativo è che con-
tengono piombo, materiale nocivo per la salute e l’ambiente. La ricerca internazionale segna ora un impor- tante passo avanti su questo fronte. “Il nostro studio era mirato a cerca- re un’alternativa sostenibile sia alle celle solari fatte di silicio, i cui costi sono elevati a causa dei complessi metodi di fabbricazione, sia alle pe- rovskiti ibride finora studiate, meno costose ma tossiche per l’uomo e per l’ambiente per via del piombo in esse contenuto”, spiega Alessan- dro Stroppa, fisico Spin-Cnr. “Nelle nostre simulazioni al computer, ab- biamo studiato una nuova perovski- te ibrida promettente in ambito foto- voltaico, e non contenente piombo. Impiegando queste perovskiti per convertire energia solare in elettrica, avremmo quindi energia doppia-
mente pulita, da una parte perché solare e, dall’altra, perché ottenuta con un composto non contenente piombo”, aggiunge Stroppa.
I ricercatori sottolineano altre pro- prietà interessanti di questo mate- riale che riguardano la sua struttura elettronica. “La struttura di queste ‘perovskiti’ è un ibrido formato da una parte inorganica intercalata con molecole organiche, che, a loro vol- ta, posseggono un dipolo elettrico”, spiega Silvia Picozzi, coordinatore del gruppo Spin-Cnr. “Il nostro stu- dio teorico mostra che questi dipoli possono ordinarsi e dar luogo a una polarizzazione elettrica che aiuta le cariche foto-generate a separarsi, influenzando positivamente l’attività fotovoltaica che risulta così poten- ziata”, aggiunge.
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2/2015 41


































































































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