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L’importanza della sanità per l’energia e per ben altroGiuseppe TomassettiQuesto numero contiene un focus sull’uso dell’energia nella sanità.I problemi dell’energia non sono certamente i più rilevanti ed i più urgenti per chi ha responsabilità gestionali nel settore della sanità ma al contempo chi si occupa di energia nella sanità ha tanto da fare: il settore è così rilevante che richiede una attenzione speci ca.Globalmente la sanità in Italia assorbe circa 140 miliardi di euro, pari a circa il 9% del PIL; la quota dei costi legati all’energia è stimata in circa il 5%, stima complessa per tener conto del forte ruolo della terziarizzazione dei servizi, dalla fornitura della biancheria dei letti alla gestione dei servizi energetici integrati con la manutenzione, forniture nelle quali la spesa energetica è spesso inglobata col servizio.Il settore sanità va dai piccoli ambulatori alle piccole case di cura ai grandi ospedali  no ai policlinici universitari, città nelle città, con decine di migliaia di presenze ogni giorno. La gestione dell’energia assume conseguentemente caratteri molto diversi, da comparabili a quelli del residenziale nel primo caso,  no nei grandi ospedali a quelli tipici di una grande industria con funzionamento 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno. La priorità è data alla sicurezza del servizio, la cui garanzia in uenza le scelte progettuali, ad esempio con la duplicazione dei punti di consegna dalle reti, la duplicazione delle macchine, la duplicazione e diversi cazione delle tecnologie per il condizionamento, con UTA elettriche a fan-coil alimentati da assorbitore.L’evoluzione tecnologica nelle cure ha poi prodotto i suoi effetti anche nelle strutture edilizie. I vecchi ospedali civici erano edi ci monumentali, al centro delle città, autonomi in tutti i servizi, collegati con territorio. Oggi gli edi ci ospedaliere sono sottoposti a rapida obsolescenza, con le dif cili scelte fra ricostruire da nuovo in periferia o tentare un interminabile convivenza delle attività con i cantieri di modi ca.Gli operatori sull’uso dell’energia della sanità hanno/avrebbero l’incombenza di tre diversi tipologie di problemi:A) climatizzare per temperature umidità e trattamento aria, grandi volumi ciascuno secondo le sueesigenze,B) ottimizzare le forniture di elettricità, gas ed acqua, le loro stazioni di trasformazione/autoproduzionee le loro reti, scarichi e ri uti compresiC) armonizzare l’inserimento delle nuove tecnologie in rapporto alle reti esistenti, prevedendonel’evoluzione.Si tratta di aree molto diverse tra loro, come competenze, come dinamica delle risposte, come interazione con i responsabili delle altre funzione nelle strutture. In questo settore si ha un intreccio particolarmente complesso fra temi specialistici e approccio sistemico alle soluzioni.Finora nella gestione delle grandi strutture della sanità è prevalsa l’attenzione al processo della cura, con tutti i suoi problemi di garanzia e di sicurezza, così l’uso dell’energia ed i rapporti col territorio sono passati in secondo ordine; d’altra parte tutti gli studi sulle smart cities, per i temi di energia, acqua, ri uti, movimento delle persone, trasporti, conoscenze, competenze, debbono mettere le grandi strutture ospedaliere, spesso massima tecnostruttura tecnologica del territorio, al centro della loro attenzione sia come quantità, che come complessità, che come comunicazione. Quindi il lavoro è ancora tutto da cominciare.4/2016 7Editoriale


































































































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