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Redazione Gestione EnergiaÈ stato pubblicato lo Stu-dio Indagine sui sistemi digestione dell’energia cer-ti cati ISO 50001 in ItaliaEvoluzione, problematichee dati. Frutto di una colla-borazione tra la Federazio-ne Italiana per l’uso Razio-nale dell’Energia (FIRE), ilComitato ElettrotecnicoItaliano (CEI) ed il ComitatoTermotecnico Italiano (CTI)il rapporto illustra lo statodi attuazione, le problema-tiche e l’evoluzione dellanorma UNI CEI EN ISO50001 “Sistemi di gestionedell’energia”. L’indagine(che si basa sull’analisi diun campione signi cativo di organizzazio- ni certi cate ISO 50001, di EGE operanti nel settore e di organismi di certi cazione accreditati) conferma la crescita della cer- ti cazione ISO 50001. Uno degli aspetti signi cativi emersi è che il solo campione di organizzazioni analizzate ha eseguito investimenti per circa 16 milioni di euro in azioni di miglioramento dell’ef cienza ener- getica e ne ha programmati circa altrettanti nei prossimi anni. Questo a conferma che la ISO 50001 è una norma che promuove uno sviluppo sostenibile e che genera cash  ow per le organizzazioni per investire in nuove iniziative.Lo stato di attuazione della norma vede l’Italia in una posizione intermedia nello scenario europeo con un numero di siti certi cati inferiore a quello di altri Paesi (Germania e Francia tra questi) ed una pe- netrazione percentuale rispetto alle azien- de totali che ci vede arretrare ulteriormente in classi ca. È probabile che questo divario porti, nel medio e lungo periodo, ad una di- minuzione della competitività delle imprese italiane per un minore impegno a consegui- re un miglioramento continuo della propria ef cienza energetica. Inol-tre questa previsione po- trebbe essere ampli cata dal fatto che il costo delle utilities all’utente  nale è mediamente più elevato per effetto degli oneri ge- nerali di sistema che inci- dono in modo signi cativo sul prezzo dell’energia elettrica e del gas naturale. Vale la pena di sottolineare che quest’ultimo aspetto dovrebbe in realtà spinge- re ad una più diffusa ado- zione di sistemi di gestionedell’energia.Le problematiche incontrate dalle organizzazioni possono esse- re ricondotte a quelle generali di adozione dei sistemi di ge- stione più che a particolari aspetti critici della ISO 50001. Quando l’implementazio- ne della norma si deve integrare con altri siste- mi di gestione già presenti (ISO9001 o 14001) la gestione organizzativa e documentale è facilitata ma deve trovare comunque un suo equilibrio che valorizzi l’organizzazione stessa e non appesanti- sca la sua operatività.Informazione e formazione a tutti livelli or- ganizzativi sono le parole chiave per un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori sulla tematica dell’ef cienza energetica. Dall’indagine è emerso che le PMI trovano tuttavia dif coltà ad implementare un SGE e sarebbe auspicabile un percorso sem- pli cato o per stadi successivi per questo segmento di mercato come si sta studian- do, sperimentando e proponendo in altri paesi europei. Nel campione analizzato hanno rappresentato il 9% del complessi- vo mentre a livello.Evoluzione futuraL’evoluzione futura dell’SGE coincide da un lato con la maggiore diffusione e pro- mozione della norma stessa e dei bene ci che la sua implementazione può portare all’organizzazione ed all’intero sistema del paese.I risultati ottenuti dallo Studio possono es-sere integrati e valutati all’interno del pac- chetto di interventi della Energy Union, che vede misure legislative nell’ef cienza ener- getica, nel mercato dell’energia elettrica, del gas naturale e delle fonti rinnovabili, e nel contrasto ai cambiamenti climatici. Analizzando gli aspetti normativi è emerso che questi primi anni di implementazione consentono di fornire dei suggerimenti di miglioramento dei contenuti della norma. Alcuni punti signi cativi sono:– perfezionare l’attività di diagnosi ener- getica iniziale, la de nizione di EnPI e la piani cazione dei sistemi di misura a supporto del SGE;– migliorare il coinvolgimento e il ruolo del- la direzione;– migliorare il coinvolgimento dei fornitori; – migliorare il rapporto tra obblighi buro-cratici e ef cacia del SGE;– sempli care l’accesso al SGE per le PMI; Risulta peraltro importante che gli OdC e gli esperti che supportano le imprese nell’im- plementazione dell’SGE pongano maggio- re attenzione a temi quali:– la formazione continua delle personecoinvolte nell’SGE;– la disponibilità di competenze adeguate; – il coinvolgimento di tutte le funzioniaziendali;– focalizzare le risorse economiche in ac-cordo con la politica energetica dell’or-ganizzazione.L’indagine fa emergete la necessità di por- re a corredo della ISO 50001 un contesto legislativo che premi l’adozione degli SGE. Ad esempio andrebbero valorizzate mag- giormente le imprese certi cate nell’ambito degli adempimenti previsti per le diagnosi obbligatorie ex art. 8 del D.Lgs.102/2014, esplicitando che non è necessario per tali imprese presentare diagnosi in corrispon- denza degli obblighi successivi al primo, purché la certi cazione rimanga valida. È inoltre utile veri care la possibilità di valo- rizzare i risparmi conseguiti grazie ai siste-mi di gestione dell’energia nell’ambito dello schema dei certi cati bianchi, con procedure di valutazione sempli cate. A tale propo- sito è utile segnalare che alla data di pubblicazione del presente rapporto al- cune Regioni hanno pub- blicato le gare per il  nan- ziamento di diagnosi ener- getiche e sistemi di gestio- ne dell’energia per le PMI in attuazione del D.Lgs. 102/2014. Lo studio è di- sponibile sul sito FIRE.Pubblicato il Rapporto FIRE-CEI-CTI 2016 sulla ISO 500013/2016 39L’OSSERVATORIO


































































































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