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FOCEf cienza energetica nel settore dell’industria chimicaConsumi di energia ed ef cienza energetica dell’industria chimica in Italia. Fonte: ENE - ODYSSEE Project; ISTAT; Ministero dello Sviluppo EconomicoI punti di forzaper il miglioramento dell’ef cienza energeticaIl settore chimico è quindi un forte consumatore di energia, con i con- sumi di calore che costituiscono una parte molto rilevante: ciò apre ovvie possibilità ai progetti di recupero ter- mico, che rappresentano un capitolo importante nel miglioramento dell’ef-  cienza energetica.Il settore chimico, con il forte fabbi- sogno di vapore, rende possibile un utilizzo esteso della cogenerazione: i grandi impianti di cogenerazione, originariamente di proprietà dell’indu- stria chimica, e poi ceduti al settore di produzione di energia, conservano ovviamente un forte legame con gli impianti consumatori di calore.Nella collaborazione con le società fornitrici di servizi energetici (incluse le ESCO, ad esempio per la preparazio- ne di progetti per l’ottenimento di cer- ti cati bianchi), le industrie chimiche devono scegliere in quale misura af-  dare all’esterno i compiti relativi allo sviluppo del progetto (e all’eventuale negoziazione con GSE per i certi cati bianchi). La scelta può essere talvolta in pratica obbligata se mancano ade- guate e competenti risorse interne; in altri casi l’impresa, pur avendo la ca- pacità per uno sviluppo interno, opta per un’esternalizzazione delle attività di sviluppo del progetto.Molti interventi, di diversa tipologia, possono contribuire a migliorare la situazione di ef cienza energetica: citiamo a titolo di esempio il ripristinodell’ef cienza nelle reti di distribuzione (perdite di vapore e di aria compressa, isolamento deteriorato), l’installazione di motori ad alta ef cienza, l’utilizzo di inverter, etc. Si tratta di interventi a vario titolo utili e da non sottovalutare. In questa sede si vuole invece bre- vemente sottolineare un importante potenziale di miglioramento che è quasi tipico nell’industria chimica, ovvero la possibilità di modi che ef- fettuate sul processo, basate su un opportuno know-how, che possono portare bene ci molto rilevanti ri- spetto a quelli prima citati. L’industria chimica ha infatti tradizionalmente dedicato grande attenzione all’ef - cienza energetica, anche prima che diventasse un’area strategica per tutta l’industria manifatturiera. Citiamo due casi che consideriamo utili ad illustrare il tipo di attività e conoscenze richieste e che non po- trebbero essere af date ad un con- sulente esterno all’impresa.1. Raffreddamento di un reattore in- dustriale (smaltato) in cui le limita- zioni di super cie di scambio (ca- micia reattore) imponevano una bassa temperatura del liquido di raffreddamento e quindi l’utilizzo di un circuito frigorifero. La colla- borazione tra processo e manu- tenzione portò allo sviluppo di uno scambiatore da inserire all’interno del reattore, che potesse rende- re gestibili ed economicamente non impattanti i problemi di puli- zia periodica dalle incrostazioni e dagli sporcamenti delle super ci.Risultato: eliminazione del circuito frigorifero, salvo limitatissimi pe- riodi, e il pratico azzeramento dei consumi elettrici di refrigerazione.2. processo di trattamento delle cor- renti in uscita dalla reazione (5 re- attori in parallelo) con neutralizza- zione, lavaggio, condensazione dei prodotti e ritorno ai reattori dei gas di reazione. I consumi principali de- rivavano dalla compressione (due compressori di 750 kW ciascuno) e dalla refrigerazione per la conden- sazione. Un lungo lavoro di ricerca (due anni) sviluppò e rese gestibile l’idea della riduzione della portata dei gas di reazione (5 reattori di- stribuiti in due stadi di reazione in serie). I problemi da risolvere inclu- devano il controllo della cinetica di reazione in condizioni di maggior concentrazione. Risultati: elimina- zione di uno dei due compressori, e aumento temperatura di conden- sazione, con minori consumi frigori- feri. Epoca: primi anni ’80.In ne, ci sembra particolarmente si- gni cativo evidenziare la prestazione (positiva) del settore chimico in Italia nel campo dell’ef cienza energetica, tratto dall’ultimo Rapporto Respon- sible Care. I consumi energetici si sono ridotti di oltre il 40% rispetto al 1990 anche a fronte di un aumento dell’Ef cienza energetica del 45%. Un risultato quest’ultimo già molto positivo anche a fronte degli obiettivi Ue al 2020 (20%) e al 2030 (27%). Il prossimo Rapporto Responsible Care verrà presentato nell’autunno 2016.FOCUS Efficienza energetica nel settore dell’industria chimica 3/2016 25US


































































































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