Page 36 - Gestione Energia
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Dario Di Santo • FIRE
L’efficienza energetica è per un Paese come l’Italia, con dipendenza energetica dall’estero superiore all’80%, una meta da raggiungere quanto prima, tanto più che rappresenta anche un obbligo nell’ambito delle politiche comunitarie. A questo si può aggiungere che esistono diverse soluzioni compatibili con le scel- te di investimento delle imprese e delle famiglie (l’unica impresa energivora alla quale nessuno propone sconti) e che banche e fondi di investimento profes- sano a piè sospinto il loro interesse a investire nel settore (anche se nei fatti al momento la finanza di progetto è re- legata a pochi casi, le prospettive sono buone).
A questo non segue automaticamente che si faccia efficienza energetica però.
La prima considerazione è che è ben diverso offrire un prodotto cercato dal compratore o uno sconosciuto a quest’ultimo, come spesso avviene per l’efficienza energetica. Questa barriera si può superare in due modi sinergi- ci: migliorare l’informazione di base, in modo che aumenti il numero di utenti finali che hanno compreso l’opportu- nità di intervenire, e imparare a vedere l’efficienza energetica in modo olistico, insieme ai cosiddetti benefici non ener- getici (facendo dunque leva sulla parte legata al core business nei confronti del committente).
Vista l’importanza del tema, conviene soffermarsi sui diversi aspetti, seguendo le varie voci in senso orario.
• Risparmi energetici: si tratta del be-
neficio ovvio, che determina un ri- sparmio economico in grado di con- sentire il recupero dell’investimento eventualmente sostenuto per otte- nerlo (una voce consistente dell’effi- cienza è infatti rappresentata dall’e- liminazione degli sprechi e dall’otti- mizzazione degli impianti, interventi a costo trascurabile). Confindustria in uno studio del 2013 indicava in oltre trecentomila le imprese che hanno realizzato interventi di efficientamen- to fra il 2008 e il 2012 (ossia il 22% delle imprese nazionali e il 33% di quelle manifatturiere), con una ridu- zione del 3% dell’intensità energeti- ca.
• Emissioni climalteranti: la riduzione dei consumi energetici si accompa- gna sempre alla riduzione delle emis- sioni, sia per l’evitata combustione di combustibili fossili o rinnovabili, sia per l’evitata produzione di sistemi cui è comunque associata un’emissione nel ciclo di vita. Questo ovviamente ha riflessi positivi anche sui costi le- gati a politiche come l’emission tra- ding.
• Sicurezza degli approvvigionamenti: l’instabilità politica recente, che ri- guarda sia il fronte russo, sia quello africano e mediorientale, evidenzia- no quanto l’efficienza energetica sia fondamentale per ridurre e mitigare il rischio connesso all’indisponibilità delle fonti (l’Europa presenta un for- te tasso di dipendenza dall’estero, il 53%, corrispondente al 20% del totale dei prodotti importati e a un costo di oltre un miliardo di euro al giorno).
• Fornitura di energia: un elevato livello di efficienza energetica facilita il mi- glioramento delle condizioni di vita e la possibilità di aprire linee produttive anche in aree mal servite dalle reti di elettricità e gas.
• Prezzi dell’energia: l’ottimizzazione
dei consumi svincola parzialmente l’impresa dal rischio di aumenti di prezzo delle materie prime energeti- che e contestualmente può avere un effetto positivo sulla borsa dell’ener- gia, stimolando la competizione di mercato (aumento della disponibilità dell’offerta rispetto alla domanda).
• Effetti macroeconomici: sono i bene- fici legati all’impatto dell’efficienza sul mercato interno (lavoro per progetti- sti, installatori, manutentori, ESCO, fornitori di servizi e tecnologie), alla maggiore disponibilità di risorse di aziende e famiglie, al miglioramento del saldo import-export (fonti e vetto- ri energetici in entrata, ma anche tec- nologie in uscita, almeno per alcune soluzioni).
• Produzione industriale: per qualun- que impresa produttiva una migliore efficienza energetica comporta risor- se libere per altre attività e una mag- giore stabilità della voce di budget relativa all’energia, cui si associano altri benefici, come la riduzione dei costi di manutenzione, la riduzione dei costi ambientali e il miglioramento dell’ambiente di lavoro. Nel contem- po la green economy offre la possibi- lità di orientare la produzione di beni
Core business ed Efficienza energetica
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L’OSSERVATORIO


































































































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