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CUSetica nel settore sanitàsi nota un’evoluzione signi cativa. Un esempio è il posto letto, in al- cuni contesti il rapporto tep/posto letto non è molto signi cativo con- siderando l’aumento delle attività in day-hospital e ambulatoriali, e la riduzione della permanenza media dei pazienti nelle strutture. In tali casi potrebbe essere più utile un indica- tore energetiche sulle prestazioni sa- nitarie svolte.Altro punto nodale è la gestione degli impianti termici effettuata da soggetti terzi, ditte esterne che, an- che per la breve durata dei contratti non hanno particolare interesse alla riduzione dei consumi e ci si trova ad avere il problema di frequenti cambi dei manutentori senza avere più una memoria storica degli impianti e del- la loro risposta alle richieste, condi- zioni indispensabili per una gestione ef ciente.Tra aziende pubbliche e private c’è una forte differenza nella gestio- ne dell’energia e degli impianti. Le problematiche sono le stesse ma gli obiettivi differenti. Nel contesto privato gioca un ruolo fondamen- tale il fatturato annuo, nel quadro dell’accreditamento al servizio sani- tario nazionale per l’ottenimento di un rimborso da parte della Regione, per cui la proprietà è direttamente interessata alla riduzione dei costi investendo risorse proprie o tramite ESCo, ove economicamente con- veniente, per il miglioramento delle prestazioni. Nel contesto della sanità pubblica l’attenzione della direzione della struttura è concentrata sulle prestazioni del servizio e sulla sicu- rezza, pertanto i contratti di fornitu- ra rispondono a schemi impostati e decisi a livello regionale, sui quali è dif cile operare a livello locale. Il tema dell’ef cienza energetica ap- pare così molto rilevante al momen- to delle scelte su nuovi edi ci o su ristrutturazioni signi cative, con rea- lizzazioni molto innovative, ma molto meno nella gestione dell’esistente. La building automation e la gestio- ne da remoto riveste quindi un ruolo sempre maggiore in contesti come questo. È però necessario che pa- rallelamente alla crescita di compe- tenze dell’offerta crescano anche le competenze e le possibilità pratiche gestionali dal lato della domanda, altrimenti sarà dif cile ottenere tutti i risultati attesi e promessi.FOEf cienza energesternalizzando fasi e funzioni prima integrate. I primi servizi ad essere esternalizzati sono stati i più sem- plici come la lavanderia, la prepara- zione dei cibi, la pulizia degli edi ci, il giardinaggio, la sorveglianza, per passare poi alla gestione della bian- cheria, alla manutenzione delle ope- re edili, alla manutenzione degli im- pianti idraulici e elettici, alla gestione delle centrali termiche, alla gestione dei gas tecnici  no alla gestione della sterilizzazione e fornitura degli strumenti chirurgici. L’esternalizza- zione risponde ad evidenti necessità di sempli cazione gestionale, occor- re però evitare che si perdano sia possibilità di sinergie tecniche, quali l’uso del calore recuperato da im- pianti di cogenerazione, sia le com- petenze, sui processi produttivi che permettano di seguire lo sviluppo delle tecnologie, di preparare i bandi di gara e di controllare la qualità ed i costi delle prestazioni fornite.L’energy manager nella sanitàLa FIRE su incarico del MISE gesti- sce le nomine dell’Energy manager, in base alla legge 10/91. Nel caso di aziende pubbliche o private del settore terziario-civile, l’obbligo di nomina di un responsabile per l’uso razionale dell’energia si ha quando i consumi annuali superano i 1.000 tep. Per il 2016 risultano nel setto- re sanitario 108 soggetti nominati. Il dato più signi cativo è che circa il 10% di questi soggetti ha un con- sumo di oltre 10.000 tep/anno, e il 50% ha oltre 5.000 tep/anno.La  gura dell’energy manager in queste strutture complesse a forteconsumo energetico diventa di im- portanza sempre maggiore, al  ne di garantire costantemente il comfort degli occupanti cercando di ridurre al minimo la spesa energetica e i costi di manutenzione degli impianti.La diagnosi energetica resasi obbli- gatoria per soggetti privati con il D.lgs 102/2014, recepimento della diretti- va europea 2012/27/EU sull’ef cien- za energetica, dovrebbe essere con- siderata una opportunità per l’analisi dei consumi energetici delle proprie strutture e la piani cazione di inter- venti utili alla riduzione degli stessi.Il primo passo è la conoscenza dei consumi energetici della struttura per area e per vettore energetico. A tal proposito sarebbe molto utile installare strumenti di misura o pre- vedere campagne di misura ad hoc che diano un’attendibilità maggiore rispetto alle stime, sulla ripartizione dei consumi energetici.L’ENEA, vista l’importanza che tale settore ricopre a livello nazionale e visto l’interesse da parte dei sog- getti direttamente interessati (ESCo, Energy manager e aziende sani- tarie), ha deciso di aprire un tavolo tecnico sulle diagnosi energetiche nel settore, per de nire le problema- tiche, le linee guide per la realizza- zione delle prossime diagnosi con una standardizzazione dei rapporti e dei fogli di Excel di raccolta dati, tale da permettere un analisi sempli-  cata e una corretta comparazione degli stessi. Il tema degli indicatori energetici da considerare risulta di primario interesse. La scelta dell’in- dicatore energetico può variare negli anni; anche nel caso degli ospedali22gestione energia FOCUS Efficienza energetica nel settore sanità


































































































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