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La bozza della SEN,cosa dice, a cosa può servireGiuseppe TomassettiL’editoriale di luglio non può che essere dedicato alla bozza della SEN 2017, attualmente in fase di commenti da parte degli operatori.La SEN 2017 non è un piano energetico, non riporta una suddivisione dei compiti né un programma di leggi e investimenti. Sostanzialmente è uno studio di società di consulenza che individua gli elementi di contesto interni ed esterni e su di essi sviluppa uno scenario.Il contesto indica che gli obiettivi ambientali e gli impegni al 2030 al COP21 vanno “traguardati” senza compromettere lo sviluppo sostenibile del Paese e soprattutto, vista la dimensione della crisi del PIL, il nostro sistema industriale.Tre le priorità individuate:– migliorare la competitività del Paese, riducendo le differenze dei costi energetici rispetto all’UE,– de-carbonizzazione secondo gli impegni ma in sinergia con lo sviluppo sostenibile del Paese,– migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e delle infrastrutture.Da queste indicazioni ne deriva che per almeno 10 anni non si possono proporre altri incentivi a carico dei consumatori, il governo non potrà giocare di attacco ma di rimessa utilizzando al meglio quello che il mercato delle tecnologie offrirà; si può ipotizzare che fotovoltaico ed eolico si sviluppino per impieghi di autoconsumo e grazie alla sempli cazione autorizzativa, che i consumi elettrici aumentino sostituendo il metano nel riscaldamento, con le pompe di calore, e i petroli nel trasporto, grazie alle varie forme di mobilità elettrica che, si spera, saranno rese possibili dalla caduta dei prezzi delle batterie agli ioni di litio. L’ef cienza energetica rimane sempre prioritaria ma l’industria ha realizzato cali dei consumi ben più degli obiettivi previsti, l’attenzione va riorientata sul settore civile e sugli edi ci,  nalizzando e monitorando gli sgravi  scali già, in essere e facilitando l’accesso al credito. Il tema appare dif cilissimo considerata anche la complessità del nostroclima.Il documento glissa, o sorvola, sulla base della caduta del referendum costituzionale di revisione del titolo V, sia sul previsto sviluppo delle risorse interne di metano e petrolio, sia sul futuro delle raf nerie italiane, un tempo strategicamente localizzate nella rotta delle petroliere, così come sui complessi temi di utilizzo delle risorse interne di biomasse; si individua nel metano lo strumento per una transizione decennale e si dedica la parte più ampia del testo ad analisi geopolitiche su come garantire l’af usso di metano al Paese. Sul tema speci co della gestione dell’energia si scrive molto poco; sarà facile ridurre i consumi globali se la ripresa rimarrà debole, ma sarà ben dif cile raggiungere gli obbiettivi di interventi di ef cienza previsti per i TEE. Il sistema che  ne farà?Nel complesso ne consiglio la lettura per un quadro, realisticamente fondato, della situazione attuale e del suo contesto; invece lo scenario è come tutti gli scenari aperto alle evoluzioni.2/2017 7Editoriale


































































































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