Page 7 - Gestione Energia
P. 7

Contratti a garanzia di prestazioni
Giuseppe Tomassetti
Questo numero di Gestione Energia contiene vari documenti sul tema dei Contratti a Prestazioni Energetiche Garantite, non solo studi e proposte ma anche risultati di applicazioni, riferiti sia al settore civile che a quello industriale.
In questo ultimo settore, specie per le attività energy intensive, i forti fattori di carico ed i consumi concentrati rendono tutto più facile: una Esco presenta un caso di successo di una realizzazione in una acciaieria, con recupero dell’investimento in 5 anni; la tecnologia è quella dei bruciatori recuperativi per forni di mantenimento, ben validata e già presentata in manuali Enea dei primi anni 80. Si è partiti da una diagnosi energetica svolta dalla Esco, nel settore industriale è prassi utilizzare competenze ingegneristiche esterne specialistiche ma, in genere la committenza ha la capacità di valutare le proposte esterne.
Più complessa e la rappresentazione di quanto realizzato nel settore civile,dove i fattori di carico generalmente più ridotti e la dispersione dei consumi rendono più lunghi e più difficilmente verificabili i tempi di ritorno del finanziamento tramite terzi e dove le amministrazioni non dispongono delle risorse e delle competenze necessarie per le diagnosi e lo svolgimento delle gare per l’assegnazione degli appalti.
Il documento Consip informa di come nelle Convenzioni per il servizio integrato energia siano stati inseriti obiettivi di riduzioni di consumi, pari a 5 tep ogni 10 M€ di transazioni nella prima convenzione, saliti a 300 tep nella seconda, ottenendo da 293 Amministrazioni riduzioni globali di 0,19 Mtep; nella convenzione in corso l’obbiettivo è di ridurre del 25% i consumi di calore e del 20% quelli di elettricità. La Consip opera secondo il D. Lgs. 115 del 2008, mette a gara lotti di interventi per area geografica, cui le varie Amministrazioni possono aderire; la fornitura è integrata combustibile, gestione e manutenzione. L’Assuntore prima di accettare e stipulare il contratto, valutandone la fattibilità, deve effettuare una diagnosi energetica e preparare proposte che il cliente deve accettare; questa soluzione fu accettata all’epoca perché altrimenti non si sarebbe mai partiti, purtroppo in questi anni non è stato fatto quasi nulla per far crescere le capacità della P.A. di affrontare i temi energetici.
Alcune soluzioni differenti sono state sperimentate dalle Amministrazioni di alcuni Enti Locali nei quali era stato possibile attivare percorsi di approfondimento e di formazione di competenze sul tema delle prestazioni energetiche degli edifici. La nota di M. Antinucci presenta queste esperienze ed analizza le principali differenze fra quanto avviene in Italia e negli altri paesi europei, specie riguardo alla copertura dei rischi.
Sulla base di diagnosi disponibili in proprio si sono cercati ed ottenuti finanziamenti europei sia per le realizzazioni (BEI) sia per le attività di assistenza tecnica, legale ed amministrativa agli Enti(programma ELENA) per preparare le gare, assegnare gli appalti e gestire il contenzioso. In alcuni casi si è attivata una gestione centralizzata di più Comuni (Patto dei sindaci della provincia di Milano) mentre in altri casi si sono fatte gare decentrate (provincia di Modena) per ogni Comune. Si è voluto separare la fornitura dei combustibili dalla realizzazione degli interventi di risanamento anche delle strutture edili, per ridurre gli importi e sollecitare l’interesse di imprese più interessate alle tecnologiche; purtroppo alcune gare sono andate deserte. Il comportamento della PA nel ritardato pagamento delle fatture ha creato una situazione per cui solo grandi imprese con forti collegamenti finanziari e politici, spesso multinazionali, possono accettare il rischio di questi ritardi; se la PA è percepita come inaffidabile la Esco deve garantire non solo la tecnologia ma anche la finanza!
Altri articoli affondano la definizione dei contratti (Fasano ed altri), le inadempienze normative (Giffoni) o eventuali carenza professionali; si ha però l’impressione che si tratti sostanzialmente di aspetti marginali rispetto alla questione principale: come strutturare e come implementare un percorso di riforma profonda della nostra PA, spesso inaffidabile nel rispetto dei tempi di pagamento, senza precise divisioni delle responsabilità e raramente dotata delle competenze specifiche, facendola divenire uno strumento di sviluppo e di efficienza, come negli altri paesi dell’Unione con i quali ci è così difficile competere con un tale handicap.
Prendendo infine riferimento ad un paese, la Francia, più vicino a noi di altri dell’UE, dove il tema della garanzia dei risultati energetici e del relativo contenzioso tra fornitori e clienti è già trattato dai tribunali, il programma Grenelle indica che per edifici nuovi le prestazioni, da verificare ad edificio vuoto prima della consegna, siano passibili di obblighi di garanzia mentre per edifici esistenti si debba utilizzare un primo anno, dopo la consegna, per la messa a punto in collaborazione della gestione prevedendo solo delle penali per il mancato rispetto degli obbiettivi, infatti le variazioni del clima, le variazioni nelle destinazioni d’uso degli spazi, il comportamento degli occupati possono rendere praticamente impossibile il vincolo di garanzia delle prestazioni.
2/2015 5
Editoriale


































































































   5   6   7   8   9